Verso l’addio al Superbollo: quando sarà eliminata la tassa sulle auto di grossa cilindrata
Il governo vuole cancellare il Superbollo, la micro tassa sulle auto di grossa cilindrata. L'aveva annunciato il viceministro dell'Economia, Maurizio Leo, e Matteo Salvini aveva subito mostrato la sua approvazione definendo il prelievo "una tassa odiosa". Dire addio alla misura, però, potrebbe costare fino a 100 milioni di euro alle casse dello Stato.
La stima che fa Izi, società di analisi e valutazione economiche, è di circa il doppio: prendendo i dati forniti dal ministero di Salvini, quello dei Trasporti, evidenzia come il Superbollo porti alle finanze pubbliche circa 200 milioni di gettito.
Il Superbollo è stato introdotto nel 2011 e inasprito dal governo tecnico di Mario Monti l'anno successivo. A doverlo pagare sono i possessori di auto di grossa cilindrata, che devono versare un'addizionale erariale sulle tasse automobilistiche. L'importo è pari a 20 euro al kW oltre i 185. Questa cifra, però, diminuisce più è vecchia l'automobile: a cinque anni dall'immatricolazione scende a 12 euro al kW, dopo dieci anni diventa di 6 euro e viene totalmente azzerata dopo vent'anni. Per calcolare esattamente l'importo dovuto del Superbollo, comunque, si può utilizzare la funzione sui servizi fiscali del sito dell'Agenzia delle Entrate.
Non è la prima volta che si parla di abolire il Superbollo. Già pochi anni dopo la sua introduzione, nel 2013, diverse associazioni di settore avevano chiesto al governo allora guidato da Enrico Letta di ritirare la tassa. Finora però la microtassa per le auto di grossa cilindrata non era mai stata abolita.
Il governo Meloni, nella delega fiscale, sembra intenzionato a farlo. Il via libera dovrebbe arrivare entro l'estate, poi tra settembre e dicembre sono attesi i decreti legislativi.