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Verini (Pd) a Fanpage: “Violenze fasciste sono realtà, La Russa getti il busto di Mussolini”

Il senatore del Pd che ha presentato la proposta di legge contro l’apologia di fascismo spiega, a Fanpage.it, perché la legge è utile soprattutto oggi. E sull’attuale governo: “Spero che nasca una destra pienamente costituzionale, ma se La Russa ha il busto di Mussolini c’è ambiguità”.
A cura di Luca Pons
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Walter Verini, senatore del Partito democratico, ha presentato al Senato una proposta di legge contro l'apologia di fascismo. "Il ddl contro l'apologia di fascismo", ha spiegato Verini, "intende punire chi propaganda idee fondate sull'esaltazione dei metodi eversivi dell'ordinamento democratico propri dell'ideologia fascista o nazifascista". A Fanpage.it, il senatore dem chiarisce la proposta e perché sia rilevante oggi.

Come nasce questo disegno di legge?

La proposta è identica a quella già presentata nella scorsa legislatura, in cui il primo firmatario era Emanuele Fiano. D'accordo con lui, che non è più parlamentare, l'ho ripresentata al Senato. Il tema è annoso: l'apologia di fascismo in Italia è punita, in base alla legge Scelba, solo se è finalizzata alla ricostituzione del partito fascista. Ora, per quanto degli esaltati, delle menti del tutto deboli o pericolose, compiano atti che richiamano il fascismo, è difficile dimostrare che lo fanno perché vogliono ricostituire il partito fascista.

E come vorreste risolvere il problema?

C'è bisogno di disancorare l'apologia di fascismo dalla ricostituzione del partito fascista. In genere, i tribunali e gli uffici giudiziari assolvono chi fa i saluti romani, per esempio: che sia nei cimiteri quando rievocano dei "camerati", che sia negli stadi dove gli ultras spesso sono contigui all'estrema destra (non tutti, ma in molto stadi sì), o che sia in occasione di celebrazioni macabre come l'anniversario della marcia su Roma, a Predappio e così via. Quindi, abbiamo pensato di inserire l'apologia di fascismo tra le aggravanti della legge Mancino. Insomma, come ci sono aggravanti per odio razziale, antisemitismo e così via, si aggiungerebbe anche l'aggravante per apologia di fascismo.

Perché pensate che punire l'apologia di fascismo sia importante oggi?

Qualcuno dice "voi avete i fantasmi del fascismo". Ma io non ho paura solo, o tanto, del fascismo di 80 anni fa. Quello è consegnato alla storia, e la storia è stata molto chiara. Oggi, per fortuna, avendo vinto la democrazia, La Russa può diventare presidente del Senato. Se all'epoca avessero vinto i nazifascisti, magari molti di noi sarebbero al confino. Non la dimentichiamo mai questa differenza. Ma al di là di questo, oggi la nostra preoccupazione è per i molti episodi quotidiani di odio razziale, odio omofobo, antisemitismo, odio contro il diverso. In nome delle vecchie barbarie nazifasciste, non si fanno solo celebrazioni macabre tipo ricordare la marcia su Roma: ci sono anche delle menti deboli, degli esaltati, che mettono in pratica.

Ad esempio?

Sono cose capitate recentemente, non 80 anni fa. A Macerata, quattro anni fa quel signore (Luca Traini, ndr) in nome di chissà quali esaltazioni andava in giro a sparare a chi aveva la pelle nera. Non solo in Italia: il massacro di Utoya è avvenuto 11 anni fa. Lì un signore, Breivik, sano di mente, di ispirazione neonazista, ha preso e ha ammazzato un'ottantina di ragazzi e ragazze che stavano facendo un campeggio della socialdemocrazia norvegese. Ma potremmo continuare. L'antisemitismo è cosa di oggi, l'odio razziale è cosa di oggi. Quindi tenere alta la guardia è un dovere.

La legge che proponete non rischia di andare contro il diritto di libertà d'espressione?

No, il rischio di incostituzionalità non c'è. Noi leghiamo questa apologia di fascismo ad atti reali: è un'aggravante dei reati già previsti dalla legge Mancino. Quindi da questo punto di vista non c'è il pericolo di andare a criminalizzare la libertà d'espressione, prevista dall'articolo 21 della Costituzione. E poi, lo dico con un'espressione celebre di Giacomo Matteotti: il fascismo (e l'apologia di fascismo, aggiungo io) non è un'idea, è un crimine.

Affrontare l'apologia di fascismo è davvero una priorità per l'Italia, in questo momento?

Noi non è che ci occupiamo solo di questo. Ci occupiamo del caro bollette, della mancanza di lavoro, della povertà, e faremo opposizione su queste cose. Ci occupiamo della vita vera delle persone, di famiglie e imprese, e insieme ci occupiamo dell'apologia di fascismo. Quella di oggi, non di ieri. Poi ci sono altri temi. Io ad esempio ho presentato una proposta per ricostituire la commissione parlamentare antimafia. Mi ha colpito che nei due discorsi i due presidenti delle Camere – al di là del giudizio politico su di loro – non abbiano citato le parole "legalità" e "lotta alla mafia". Non li sto attaccando, sto segnalando che c'è una sottovalutazione verso questo fenomeno molto pericoloso.

È la seconda volta che cita indirettamente Ignazio La Russa. Questa proposta di legge è anche una presa di posizione contro la sua elezione come presidente del Senato?

No, non c'è un nesso. Ho incaricato gli uffici del Senato di depositare questa proposta già da giorni. E ne ho depositate diverse, anche su altri temi. C'è da dire una cosa: ho apprezzato le parole che Giorgia Meloni ha usato il 16 ottobre, quando ha parlato della "furia nazifascista" per ricordare il rastrellamento del ghetto ebraico di Roma.

Quindi su questo ci sono segnali positivi dalla destra, secondo lei?

L'ho apprezzato, perché non capitava spesso che dalla destra, e dalla leader della destra, giungessero parole chiare come questa. Perché quel rastrellamento – l'invio nei vagoni piombati di mille ebrei romani nei campi di sterminio, da cui tornarono solo 16 persone – non fu una cosa nazista. Fu nazi-fascista. Le liste vennero compilate da fascisti italiani. Quello è un passo che ho apprezzato: andiamo avanti su questa strada. Io non credo che con La Russa come presidente del Senato ci sia chissà quale rischio per la democrazia, per carità, ma vorrei fargli un appello.

Cioè?

Presidente del Senato, lei ha esibito un busto di Mussolini nella sua casa. Faccia un gesto pubblico, che sarebbe consono in generale a un parlamentare e a una persona di fede democratica, ma tanto più alla seconda carica dello Stato: getti, getti nella spazzatura quel busto, che richiama orrori e leggi razziste, e interpreti a nome di tutti gli italiani quella funzione a cui il Senato l'ha chiamata.

Spera che la destra di Fratelli d'Italia possa lasciare indietro i legami con il fascismo?

Io mi auguro che in Italia finalmente emerga senza equivoci, senza doppiezze, una destra pienamente europeista, che rispetti la società aperta, che non abbia pregiudizi verso le famiglie arcobaleno e verso nessuno. Una destra che sia pienamente costituzionale, che festeggi il 25 aprile come festa di tutti. Quando sarà così, sarà un passo avanti per la democrazia italiana. Ma se da una parte La Russa cita il 25 aprile, mentre dall'altra ha il busto di Mussolini, insomma, qualche sospetto di doppiezza e ambiguità c'è. Spazziamole via. Ne va della salute democratica del Paese.

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