Verifica di Governo: Maroni rimanda tutto a Pontida
La lega continua a fare il bello e il cattivo tempo: tutti ormai aspettano il raduno padano di Pontida che quest’anno rischia di diventare la battaglia finale per un moribondo Governo. Dopo le apparenti rassicurazioni del senatur al Presidente del Consiglio, il ministro dell’Interno, Maroni, rilancia i malumori del partito del Nord, rimandando tutto al 27esimo raduno del popolo padano, che Berlusconi dovrà “ascoltare con attenzione”.
Dopo la sconfitta alle amminstrative e i risultati dei referendum, i malumori della base leghista non possono essere trascurati, questo lo sanno bene Bossi e suoi uomini che qualche promessa la devono pur fare sul prato bergamasco. Gli uomini del carroccio, però, sono anche legati mani e piedi a Berlusconi e al suo Governo: se cade uno, cadono tutti e per questo, per il momento, non tentano strappi .
Una prima sorpresa dal raduno leghista c’è già: non vedremo avvicendarsi ministri, sottosegretari, capi e capetti locali. Probabilmente è proprio per la delicatezza del momento politico che per la prima volta si è deciso, al termine di una cena a Roma tra i vertici del partito, che dal palco della festa padana, parlerà solo il capo, e da li imporrà le sue condizioni per mantenere in vita la maggioranza e il Governo.
I temi caldi, che sicuramente il senatur metterà sul piatto della bilancia, sono quelli cari ai leghisti e già espressi dai suoi colonnelli: stop agli interventi armati in Libia, per non avere profughi sulle nostre coste e per risparmiare almeno un miliardo di euro, una riforma fiscale a favore di famiglie e piccole imprese e qualche altro elemento folcloristico di contorno per aizzare la platea, come, ad esempio, il trasferimento di alcuni ministeri al Nord.
“A Pontida diremo quello che Berlusconi dovrà portare in Aula il 21 giugno” ha ripetuto Maroni che, in questi ultimi giorni, non ha certo fatto nulla per nascondere la sua insoddisfazione nei confronti del Governo di cui fa parte. Ma il titolare del Viminale non sembra il solo, nel governo, a vedere una situazione di precarietà nella maggioranza: il viceministro Roberto Castelli si dice non affatto sicuro che“gli alleati accetteranno le nostre proposte” con le relative conseguenze che ciò potrà portare. Ma il cavaliere, ancora una volta, sembra voler dare prova di sicurezza “non c'è alternativa a questa maggioranza e a questo governo” , con queste parole ha rassicurato i giornalisti.
In tanti, però, pensano che l’appuntamento di domenica prossima sul prato bergamasco, si trasformerà nella solita invettiva del senatur, senza conseguenze reali sul piano della tenuta del Governo. Sarà solo un’occasione per ascoltare gli umori del popolo leghista, sempre più arrabbiato con i suoi leader che vedono sempre più “romani” e distanti. I militanti del carroccio certo non abbandoneranno il loro capo, ma chiederanno, a gran voce, a Bossi di guardare meno Berlusconi e più loro. Insomma, per capire come il cavaliere trascorrerà le vacanze estive, sembra si debba attendere la voce di un gruppo di uomini in verde, domenica prossima, su un prato bergamasco.