Verhofstadt: “Ue imponga embargo a gas russo, altrimenti finanzia la macchina da guerra di Putin”
"Sarebbero necessarie sanzioni più profonde, più nette e importanti. Per esempio a livello finanziario sarebbero necessarie sanzioni a tutte le banche russe, o anche rispetto all’importazione di gas e benzina dalla Russia servirebbe un embargo il più velocemente possibile, altrimenti continuiamo a finanziare la macchina da guerra di Putin": lo ha detto l'europarlamentare Guy Verhofstadt rispondendo a una domanda di Fanpage.it sull'impianto sanzionatorio alla Russia dell'Unione europea, definito dallo stesso presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, troppo poco severo. Lo scorso fine settimana l'ex primo ministro belga ha partecipato alla plenaria della Conferenza sul Futuro dell'Europa a Strasburgo e ha risposto ad alcune domande dei giornalisti sull'iniziativa e su quanto sta accadendo in questo momento in Ucraina.
"Stiamo prendendo le decisioni più velocemente e utilizzando strumenti europei, come per esempio l’invio di armi pagate da una struttura europea, lo strumento europeo per la pace. Ma detto questo, non è abbastanza: non abbiamo un’unione energetica e la conseguenze è che diventa molto difficile essere uniti e avere una visione comune sulla questione energetica, che è una questione chiave in questo conflitto. Perché noi continuiamo a pagare per avere energia dalla Russia, carbone, gas, petrolio, e in questo modo finanziamo la macchina di Putin", ha aggiunto Verhofstadt, sottolineando che se invece ci fosse un'unione energetica europea si riuscirebbe a fermare immediatamente il flusso di capitale europeo alla Russia. "Questo è un esempio concreto del perché dobbiamo fare un altro passo in avanti, del perché questa Unione non è adatta al ventunesimo secolo. L’Unione va riformata: non si può vivere in questo mondo nuovo se non c’è un’Unione europea efficace, in grado di reagire immediatamente e di prendere decisioni", ha proseguito.
E infine, sulle sanzioni l'europarlamentare ha concluso: "Le sanzioni hanno effetto anche sulla nostra vita, sulle nostre economie, ma dobbiamo imporle in solidarietà con l’Ucraina. Gli ucraini stanno soffrendo molto più di quello che soffriamo noi quando vediamo un aumento nel prezzo del petrolio. Quando adottiamo delle sanzioni dobbiamo sapere che queste hanno anche un impatto su di noi. Ma l’impatto sulla Russia e l’aiuto che portano invece in Ucraina è molto più grande. È una questione di solidarietà. Dobbiamo essere completamente solidali con i cittadini ucraini che stanno soffrendo così tanto. E sì, questo significa che anche noi dobbiamo soffrire un poco".