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Verdini condannato, è scontro nel PD. Minoranza all’attacco, Rosato: “Non governa con noi”

La condanna a due anni di reclusione, con pena sospesa, di Denis Verdini riapre la polemica all’interno del Partito Democratico.
A cura di Redazione
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Come noto, i giudici della VII sezione del Tribunale di Roma hanno accolto le richieste della Procura, condannando Denis Verdini a due anni di reclusione, con pena sospesa, per il reato di corruzione. Si tratta della sentenza di primo grado del processo per l’appalto della Scuola Marescialli di Firenze e i giudici hanno sposato in pieno l’impianto accusatorio della Procura di Roma, secondo cui Verdini si sarebbe attivato per facilitare l’imprenditore Fusi, in compagnia di Angelo Balducci ex presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici, e del suo braccio destro Fabio De Santis, nominato nel 2008 provveditore alle opere pubbliche di Firenze, proprio su indicazione dell’ex fedelissimo di Silvio Berlusconi.

Ma la condanna del senatore del gruppo ALA non poteva non avere pesanti conseguenze anche dal punto di vista politico. Verdini è considerato da tempo la stampella di Renzi a Palazzo Madama e proprio ultimamente ha votato la fiducia al Governo, garantendo un buon margine alla maggioranza. Un appoggio da sempre criticato dalla minoranza del Partito Democratico che ha più volte chiesto al Presidente del Consiglio di chiarire se l’ispiratore del patto del Nazareno sia entrato “ufficialmente” in maggioranza.

Una risposta chiara, per la verità, non è mai arrivata. Anche se, proprio oggi, il capogruppo alla Camera Rosato spiega: “Noi non governiamo con Verdini. Poi le vicende giudiziarie sono tutt'altra cosa. Un voto di fiducia non significa ingresso in maggioranza. C’è la stessa possibilità che Grillo entri in maggioranza, perché non chiedete a lui ad esempio?”. Altri, invece, come il responsabile Giustizia Ermini fanno notare che si tratta solo di una sentenza di primo grado: “Noi stiamo dalla parte della Costituzione, della legge, della giustizia. Con tutti. Al momento ci sono solo due leader condannati con sentenza passata in giudicato: Silvio Berlusconi e Beppe Grillo”.

Resta molto critica la voce della minoranza PD, a tirare le fila è Fornaro: "Una maggiore prudenza nei rapporti politici con Verdini e il suo gruppo sarebbe stata certamente apprezzata dal nostro elettorato e dai nostri militanti".

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