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Veneto discuterà proposta di legge sul suicidio assistito dell’Ass. Coscioni: Lega e Fdi si dividono

Depositate al Consiglio regionale del Veneto le oltre 9mila firme raccolte dall’Associazione Coscioni per la proposta di legge sul suicidio assistito, ‘Liberi Subito’. Oltre al Veneto, anche Piemonte, Abruzzo, Emilia-Romagna hanno raggiunto la soglia di firme necessarie per il deposito.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il Veneto è la seconda Regione d'Italia, dopo l’Abruzzo, in cui sono state depositate le oltre 9mila firme raggiunte per portare in Consiglio regionale ‘Liberi Subito', la proposta di legge dell’Associazione Luca Coscioni per regolamentare l'aiuto medico alla morte volontaria.

Questa mattina Marco Cappato ha depositato nella sede dell'assemblea legislativa le firme raccolte a favore della proposta di legge per il ‘suicidio assistito'. Oltre al Veneto, anche Piemonte, Abruzzo, Emilia-Romagna hanno raggiunto la soglia di firme necessarie per il deposito.

Per l'occasione è stata organizzata una manifestazione: i moduli sono stati consegnati all'interno di scatole, con un corteo che ha sfilato lungo il centro storico di Venezia fino ad arrivare a Palazzo Ferro Fini, sede del Consiglio. Successivamente, in campo Santa Margherita, Cappato, Stefano Gheller e Diego Silvestri, oltre ai rappresentanti del Comitato Liberi Subito, hanno illustrato i contenuti della proposta di legge e le linee della campagna sul tema del Fine vita che l'associazione sta portando avanti.

Dopo il deposito delle firme, la proposta di legge verrà affidata all'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale per la verifica della conformità. La presentazione e discussione in quinta Commissione consiliare darà accesso alla votazione in aula.

Nelle scorse settimane il dibattito sul tema si è riacceso in Regione perché una donna veneta – Gloria è il nome di fantasia – di 78 anni, paziente oncologica, assistita dall'Associazione Luca Coscioni, ha ricevuto l'ok dalla azienda sanitaria locale alla sua richiesta di accesso al ‘suicidio assistito' dopo circa 6 mesi dall'avvio dell'iter e il completamento di tutte le verifiche necessarie previste dalla sentenza della Corte Costituzionale sul caso Cappato\Antoniani. Gloria è la seconda cittadina residente in Veneto, dopo Stefano Gheller, affetto da distrofia muscolare, ad aver ottenuto la verifica delle condizioni per poter accedere al suicidio assistito.

Cappato: "Stragrande maggioranza elettori è a favore"

Marco Cappato si è detto fiducioso sul possibile via libera da parte del Consiglio veneto: "Le migliaia di persone che hanno firmato in Veneto hanno voluto mandare un messaggio a chi li rappresenta – ha detto – La necessità di poter essere liberi di decidere nel Fine vita non ha colore politico, è un tema fortemente sostenuto secondo i recenti sondaggi condotti proprio in questa regione dalla stragrande maggioranza degli elettori in modo trasversale, da destra a sinistra, da laici e cattolici, da persone di tutte le fasce di età".

"Serve una legge – ha aggiunto – che eviti attese lunghe, in altre regioni anche due anni, e calvari nei tribunali per vedere rispettate le proprie volontà". Poi un messaggio al governatore veneto: "L'attenzione e la sensibilità già mostrata dal presidente Zaia e dal Consiglio regionale con l'approvazione dell'Ordine del giorno in materia, nonché le concrete risposte fornite alle persone malate come Stefano Gheller e la paziente oncologica 78enne rafforzano la nostra speranza e la nostra fiducia".

Centrodestra si divide sulla proposta dell'associazione Coscioni

Il centrodestra si divide in Veneto sull'iniziativa legislativa dell'associazione Coscioni. "Una proposta di legge che non ha colori politici, ma che ci porta a una questione di libertà e dignità e alla quale non farò mai mancare il mio sostegno", ha affermato Milena Cecchetto, consigliera regionale dell'Intergruppo Lega-Liga Veneta, secondo cui "concedere il diritto di scegliere non significa obbligare qualcuno a togliersi la vita. E quello che questo progetto di legge vuole fare è proprio concedere la libera scelta, nel pieno rispetto della sofferenza altrui e della dignità dell'essere umano".

Cecchetto ha ricordato poi che la libertà di scelta "è parte importantissima della storia del nostro Veneto: fu la Serenissima ad accogliere Giordano Bruno e Galileo Galilei, tanto per citare due esempi".

Un no alla legge sul fine vita viene invece dal coordinatore regionale di Fdi, Luca De Carlo: "Il nostro obiettivo – si legge in una nota – deve essere quello di garantire a tutti una vita degna, anche nella malattia. Il nostro impegno deve essere quello di limitare la sofferenza, di garantire a tutti assistenza e cure. Il tema è molto delicato".

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