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Veneto, bufera di polemiche sul consigliere Barbisan: “Migranti neri piacciono alle donne per doti là sotto”

“Quei ragazzotti (non si può dire neri, va detto di colore adesso) forse alle donne piacciono perché hanno magari un’altra dote sotto, dai”. Sono queste le parole, offensive e piene di pregiudizi, pronunciate in tv dal consgliere regionale veneto Fabiano Barbisan, che hanno innescato una bufera di polemiche. Lui poi si è scusato, ma non è bastato alla Lega Veneto, che lo ha espulso dal partito.
A cura di Annalisa Girardi
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Bufera di polemiche sul consigliere regionale del Veneto, Fabiano Barbisan, per alcune frasi pronunciate durante una trasmissione televisiva sui migranti e sulle donne: "Quei ragazzotti – non si può dire neri, bisogna dire di colore adesso – forse alle donne piacciono perché hanno magari un'altra dote sotto, dai", ha detto il consigliere, eletto con la Lega e poi passato al gruppo misto, parlando delle persone che arrivano sulle nostre coste. Non solo: mentre nello studio si parlava delle ragioni che spingono i migranti a partire, ha anche suggerito che non fosse cerro per fame, visto che "sono più gonfi di me quelli che vengono qui". Insomma frasi offensive e piene di pregiudizi, da cui il conduttore del programma Focus, su rete Medianordest, si è subito dissociato. Le parole di Barbisan hanno comunque innescato la polemica politica e il consigliere si è poi scusato per quanto detto.

"Lo show televisivo di cui si è reso protagonista il consigliere regionale Fabiano Barbisan è qualcosa che va oltre il ‘Bar Sport', con parole che sono a dir poco indegne, a maggior ragione perché pronunciate da un rappresentante delle istituzioni", hanno commentato i consiglieri regionali del Partito democratico (Vanessa Camani, Francesca Zottis, Anna Maria Bigon, Chiara Luisetto, Jonatan Montanariello e Andrea Zanoni) in una nota. Per poi aggiungere: "Barbisan ha liquidato la questione dei migranti che scappano dalle guerre e dalla fame, definendoli come belli pasciuti, per l'esattezza ‘più sgionfi de mi'. E contemporaneamente, tanto per completare il suo ragionamento sottile, ha assestato il colpo finale affermando che ‘i ragazzotti neri, bisogna dirghe di colore adesso, forse alle donne piacciono perché hanno un'altra dote sotto…'. Insomma, un uno-due memorabile, che ci riporta al tempo dei cavernicoli. È una vera vergogna, che cancella ogni rispetto per le donne, per chi soffre e cerca di scappare dagli orrori, e per lo stesso Consiglio regionale del Veneto".

Dopo gli attacchi Barbisan si è scusato: "Sono profondamente rammaricato e mi scuso per quanto accaduto l'altra sera in televisione. Quelle mie parole non rappresentano né i miei valori, né, soprattutto, il pensiero del movimento e del gruppo al quale appartengo. Sull'onda emotiva della diretta televisiva, purtroppo, mi sono fatto colpevolmente trascinare dagli argomenti e dalla discussione. Chi scappa da una guerra ha tutti i diritti ad essere assistito, a prescindere dalla propria corporatura. Mi scuso pertanto per queste mie parole, così come mi scuso se ho ferito la sensibilità delle donne e chiunque si sia sentito offeso dagli improvvidi termini che ho utilizzato".

Le scuse però non sono bastate per la Lega Veneto, che ha deciso di espellere Barbisan dal partito. In una nota è stato infatti annunciato il "provvedimento di espulsione, che arriva direttamente dal segretario regionale della Liga Veneta, per il consigliere regionale Fabiano Barbisan" a causa delle sue "affermazioni indegne e vergognose". Il parlamentare e segretario del Carroccio veneto, Alberto Stefani, si è detto pronto "a punire con la massima severità" perché "le scuse non bastano, nemmeno al partito".

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