Che la fortunata trasmissione di Roberto Saviano e Fabio Fazio fosse destinata a far discutere e a scatenere grandi polemiche era cosa tuttosommato ampiamente preventivabile, meno prevedibile era invece quanto successo nelle ultime ore fra due grandi personaggi della politica italiana. stiamo parlando della lite, con tanto di dichiarazioni al veleno a mezzo stampa, fra Beppe Grillo e Nichi Vendola, causata da un passaggio del comico genovese nel corso del suo ultimo show al Gran Teatro di Roma. In quella sede Grillo aveva sottolineato come il fatto che "Vieni via con me" fosse prodotta da Endemol facesse si che
"quando Saviano fa audience, a guadagnare è il Cavaliere […] Se poi ci aggiungiamo che Saviano lancia accuse a destra e a manca, senza però fare mai mezzo nome, è facile capire perché Silvio goda come un riccio".
Dichiarazioni che avevano suscitato scalpore, con la risposta del Governatore della Puglia (che aveva partecipato alla prima puntata della trasmissione col suo personalissimo elenco), arrivata dai microfoni di Sky TG24:
"Quella di Grillo è una deriva di integralismo, un fenomeno piuttosto preoccupante: perché se ciascuno sente di possedere il metro per giudicare, si finisce in una sorta di giudizio universale permanente […] Insomma se qualcuno pensa di avere sempre la verità con "v" maiuscola, è chiaro che finisce poi per sentirsi Savonarola".
Un paragone che certamente non ha entusiasmato Grillo che, in una intervista rilasciata al Corriere della Sera si è lasciato andare ad alcune considerazioni su Vendola, uno "che in Puglia s'è ritrovato con mezza giunta sotto processo", che "fa politica da trent'anni" e che ha un modo vecchio e superato di confrontarsi con i problemi reali e con le spinte più innovative provenienti dalla Rete (seppure il leader di Sinistra e Libertà sia molto "interessato" a questo strumento, come dimostra l'ultima campagna elettorale regionale e l'utilizzo del web per il suo videomessaggio di risposta a Silvio Berlusconi, ndr), uno che "promette e fonda partiti" di cui non c'è bisogno, specie nell'era del tramonto delle grandi ideologie. Di contro la risposta di vendola che si mostra addolorato per "la deriva distruttiva dell' impegno di Grillo, con una politica che diventa livore e contumelia".
Insomma, uno scontro in piena regola che ancora una volta testimonia la difficoltà delle forze politiche tradizionali, anche di quelle più "progressiste", di interagire e rapportarsi con il Movimento del comico genovese, nato in Rete e con una piattaforma programmatica e politica che ha l'ambizione (per ora solo quella, si aspetta di capire se ne avrà la forza e la capacità) di superare le vecchie logiche di partito ed immaginare un futuro "diverso" per la politica italiana.
