Vasco Rossi a Salvini: “Assurda stretta su uso cannabis nel Codice della strada, ci ripensi”
Dopo il botta e risposta a distanza dei giorni scorsi tra il ministro dei Trasporti Matteo Salvini e il cantante Vasco Rossi sul nuovo Codice della strada, l'artista, in un'intervista rilasciata a la Repubblica,torna sulla polemica, e lancia un altro j'accuse.
In particolare la critica si concentra sulla norma del nuovo Codice che prevede una stretta sull'uso di sostanze stupefacenti: in pratica chi viene trovato positivo anche giorni dopo l’assunzione rischia la sospensione della patente. La presenza di cannabis può essere rilevato con un test, anche se nel momento in cui viene fermato il conducente non si trova in uno stato di alterazione. Per le associazioni antiproibizioniste di fatto si tratta di una norma contro il consumo di droghe, anche leggere, che nulla ha a che vedere con la sicurezza stradale.
Vasco Rossi, che è stato anche chiamato in causa dai parenti delle vittime della strada, che gli hanno mandato una lettera di rimostranze, chiedendogli di utilizzare le sue canzoni per richiamare l'attenzione sui temi al tema della sicurezza alla guida, è convinto che la norma abbia solo un significato politico, e che sia di scarsa utilità. "Ho voluto provocare il dibattito e attirare l’attenzione sperando ancora che il ministro ci ripensi e rinunci a quella assurda, propagandistica modifica della vecchia legge che prevedeva già il ritiro della patente per chi guida sotto l’effetto di cannabis. Ma dopo una settimana si guida perfettamente lucidi – ha detto nell'intervista uscita su la Repubblica – È una cosa inaccettabile che dovrebbe essere evidente a chiunque! Qui non si salvano vite, ma se ne rovinano molte altre. Viene introdotta una ingiusta caccia a comportamenti, peraltro perfettamente legali, come l’utilizzo della cannabis a scopo terapeutico".
Il giornalista Luca Valtorta gli ha domandato del sui recente viaggio negli Stati Uniti, e Vasco Rossi non ha risparmiato critiche all'amministrazione americana, dove comandano "cialtroni huge", paragonati ai "piccoli cialtroni che abbiamo qua".
In America Vasco Rossi è andato, come fa spesso, per trascorrere un mese di vacanza, e ironicamente dice "almeno finché mi fanno entrare, perché non si sa cosa succederà adesso: i più impresentabili sono diventati i capi. Viene da ridere per non piangere…".
Il cantante descrive gli Stati Uniti come un Paese in cui "i progressisti comunque non riescono a dare una visione", per esempio sulla sicurezza, per cui gli elettori "finiscono per affidarsi al personaggio ‘forte', a quello che le spara più grosse. Io poi credevo che una donna avesse più chance, mi sembrava davvero una grande occasione per Kamala Harris, e invece è andato tutto in un’altra direzione che non mi aspettavo assolutamente".