Variante Delta, il governo corre ai ripari: le restrizioni allo studio per evitare aumento contagi
La sempre maggiore circolazione della variante Delta preoccupa l’Italia. Che prova a correre ai ripari. Per il momento solamente attraverso una strategia di contenimento evidenziata da una circolare del ministero della Salute, firmata da Gianni Rezza, nella quale si fissano i tre pilastri per evitare una maggiore diffusione del Covid: vaccinare, tracciare e sequenziare. Nella circolare si ricorda come l’aumento de contagi in Italia sia ancora contenuto, ma si lancia l’allarme guardando anche a quello che sta succedendo in altri Paesi europei, come la Spagna e il Portogallo. Il problema principale resta la mancata immunizzazione, con il vaccino, di una gran fetta della popolazione, tra cui anche tante persone delle fasce d’età più avanzate. La strategia del governo, però, potrebbe andare oltre la circolare e prevedere qualche misura in più, a partire dalle limitazioni per il rientro dall’estero.
Le restrizioni contro la variante Delta
Una delle ipotesi sul tavolo, seppur ancora non confermata ufficialmente, è quella di nuove restrizioni per evitare la risalita dei contagi a causa della variante Delta. Al momento non si parla di misure restrittive riguardanti la vita di tutti i giorni in Italia, almeno fino a che il Paese resterà completamente in zona bianca. Diverso il discorso per quanto riguarda i rientri dall’estero: l’idea ritenuta più probabile è quella di prevedere restrizioni simili a quelle applicate a chi entra in Italia dal Regno Unito anche per le persone provenienti da Spagna e Portogallo. Attualmente chi arriva dal Regno Unito deve avere un tampone con esito negativo nelle ultime 48 ore, osservare un isolamento di cinque giorni e poi effettuare un altro tampone. Se queste regole dovessero essere applicate anche a Spagna e Portogallo è però possibile prevedere qualche eccezione in caso di green pass per avvenuta vaccinazione.
L’ipotesi revisione dei parametri per colori
Altra voce che circola in questi giorni è quella riguardante la convocazione di un tavolo tecnico per rivedere i parametri dei colori delle Regioni, considerando anche i rischi derivanti dalla variante Delta. Il ministero della Salute, comunque, assicura che non è prevista per oggi alcuna riunione. In ogni caso sono varie le ipotesi già considerate in queste ore, a partire da un numero minimo di tamponi settimanali da effettuare per rimanere in zona bianca: dovrebbero essere almeno 150 ogni 100mila abitanti. Altro indicatore in discussione è l’indice Rt ospedaliero: ora la soglia minima di rischio è il 40% in area medica e il 30% in terapia intensiva, l’ipotesi è di abbassare questi limiti al 30% e al 20%. Le Regioni, intanto, temono un possibile ritorno in zona gialla con l’aumento dei casi e proprio per questo motivo chiedono di considerare maggiormente l’Rt ospedaliero, con l’obiettivo di evitare nuove chiusure in estate.