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Scuola, Valditara: “Bocciati con il 5 in condotta, con il 6 rimandati a settembre”

Stretta del governo sulla condotta scolastica: con 5 si è bocciati, con 6 serve un esame a settembre. Educazione sessuale solo con consenso scritto dei genitori e soggetti esterni qualificati, senza riferimenti ad affettività, rispetto o consenso.
A cura di Francesca Moriero
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Si è tenuto oggi, mercoledì 30 aprile, il Consiglio dei Ministri in cui è stato esaminato e approvato uno schema di disegno di legge dal titolo "Consenso informato in ambito scolastico", promosso dal ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara. Il provvedimento introduce alcune novità sull'educazione sessuale nelle scuole, solo uno dei tasselli di un più ampio pacchetto che riforma la scuola: si parla infatti anche della valutazione della condotta, di sanzioni disciplinari, tutela dei docenti e gestione dei casi di violenza.

Condotta, cambia tutto: il 5 porta alla bocciatura, il 6 a un esame di riparazione

Due le principali novità in materia di comportamento scolastico: la prima riguarda il peso della condotta nel percorso scolastico; la seconda, le sanzioni per atti gravi come bullismo, vandalismi e violenza: "Con il cinque si verrà bocciati, lo chiariamo nelle varie ipotesi e le rendiamo più tassative e le estendiamo in caso di bullismo grave. Con il sei in condotta si viene rimandati a settembre, non si è ammessi fin quando non si supera l'esame di riparazione in cui lo studente dovrà presentare un elaborato critico connesso al comportamento tenuto", ha spiegato Valditara. La valutazione comportamentale, dunque, non sarà più simbolica, ma condizionerà direttamente la promozione. Un 6, finora considerato sufficienza piena, comporterà ora la necessità di superare un esame a settembre, con la consegna di un elaborato legato ai fatti contestati.

Addio alla sospensione: si resta in aula con compiti extra e attività solidali

Lo schema di riforma cambia anche l'approccio alle sospensioni disciplinari. La logica non sarà più quella dell'allontanamento, ma della "responsabilizzazione", come dichiarato dal ministro: "Il principio è più scuola e non meno scuola per chi compie atteggiamenti aggressivi, violenza, danneggiamento di beni pubblici. Non ci sarà più la sospensione. Lo studente andrà a scuola e dovrà studiare e scrivere sulle tematiche connesse alla cattiva condotta tenuta. Si daranno compiti in più". Per i casi più gravi, il governo ha previsto anche "forme di impegno civico obbligatorie": "Dai tre ai quindici giorni scattano automaticamente le attività di cittadinanza solidale in enti caritatevoli e assistenziali". Valditara ha spiegato che queste regole entreranno in vigore dal prossimo anno scolastico: "Con questi due regolamenti facciamo sì che dall'anno prossimo si possa partire. I principi che ci hanno ispirato sono responsabilità individuale, rispetto dell'autorità dei docenti, rispetto delle regole come forma di maturazione".

Aggredire un docente sarà reato grave: previsto l'arresto in flagranza

Il Consiglio dei Ministri ha introdotto anche misure penali a tutela del personale scolastico, con pene più severe per chi aggredisce un insegnante o un dirigente: "È previsto l'arresto obbligatorio in flagranza di reato o quasi flagranza di reato, nelle ipotesi di lesioni personali a carico di docenti e dirigenti scolastici. Inoltre c'è un aggravio di pene per lesioni al personale scolastico: si passa per le lesioni lievi da 6 mesi a 3 anni attuali a 2 a 5 anni di reclusione", ha dichiarato il ministro. Una misura simbolica quanto operativa: "Un insegnante, un educatore, non si tocca". Valditara ha precisato che l'arresto non si applicherà agli studenti minorenni, ma praticamente solo ai genitori.

Educazione sessuale, solo con consenso scritto e informato delle famiglie

Altro capitolo chiave è quello legato all'educazione sessuale nelle scuole, affrontato nel disegno di legge approvato oggi. La linea del governo appare netta. Nessuna attività sarà possibile senza il consenso scritto dei genitori: "I genitori devono esser consapevolezza delle iniziative didattiche sulla sessualità. Specificamente su questo argomento, le scuole devono acquisire il consenso preventivo messo per iscritto dai genitori facendo sapere quali sono i soggetti esterni coinvolti, il materiale didattico utilizzato, le attività e le modalità di svolgimento delle attività che verranno proposte", ha affermato Valditara. Le attività legate alla sessualità rientreranno esclusivamente nell'ampliamento dell'offerta formativa o tra le proposte extracurricolari, e mai nel percorso obbligatorio. Per questo, il ruolo dei genitori sarà determinante: "Se un genitore rifiuta il consenso", ha precisato il ministro, "per le attività che si devono svolgere obbligatoriamente bisogna fornire delle attività alternative". Una precisazione importante riguarda anche chi può proporre questi interventi: "I soggetti esterni autorizzati devono avere requisiti di professionalità scientifica o accademica". Il ministro ha quindi escluso il ricorso a realtà associative generiche o "non qualificate". Per quanto riguarda i cicli scolastici più bassi, elementari e primarie, Valditara è stato chiaro: "Per le scuole infanzia e primarie i temi sessualità sono solo quelli contenuti nelle indicazioni nazionali. Biologia, corpo umano, riproduzione evoluzione biologica". Non vengono citate parole come affettività, consenso relazionale, parità di genere o rispetto delle differenze. Termini che, centrali nel dibattito pubblico e nelle raccomandazioni internazionali, non compaiono nel testo o nelle dichiarazioni del ministro.

Valditara ha infine richiamato la Costituzione per giustificare la centralità del ruolo dei genitori: "L'articolo 30 della Costituzione stabilisce che spetta ai genitori il diritto-dovere di formare i figli".

Infortuni: assicurazione estesa a studenti e docenti

Infine, il governo ha annunciato l'intenzione di stabilizzare l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro sia per i docenti che per gli studenti: "Era stata avviata d'intesa con la ministra del Lavoro Calderone due anni fa e ora riteniamo sia il momento di renderla stabile per il personale della scuola e per gli studenti, non possono essere penalizzati", ha chiarito Valditara.

Con queste misure, il governo Meloni pare voler disegnare una scuola più severa sul piano disciplinare, più protettiva verso il personale, ma anche più vincolata ai desideri delle famiglie sui temi sensibili.

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