Vaccino Covid, per evitare spreco dosi arrivano le liste d’attesa: possibile chiamata last minute
La struttura commissariale per l’emergenza Coronavirus, guidata da Francesco Paolo Figliuolo, fornirà un’indicazione per “evitare il rischio dello spreco di dosi”. Il sistema che verrà chiesto alle Regioni di applicare è quello di istituire liste di riserva, utili in caso di rinuncia alla somministrazione da parte di singoli cittadini. In caso di rinuncia, quindi, verrebbe contattata un’altra persona all’ultimo minuto, per quella che può essere considerata un’inoculazione sostitutiva. Di fatto verrebbe contattato un altro paziente che si trovava già in lista per la somministrazione nei giorni successivi e che quindi aveva diritto al vaccino nello stesso arco temporale, sulla base delle stesse priorità. Il sistema sarà valutato caso per caso in ogni Regione.
La necessità di questa misura nasce dal fatto che le fiale, una volta scongelate, devono essere usate entro un tempo limite, di solito corrispondente a poche ore. Ogni fiala può contenere – sulla base dei diversi prodotti – da 5 a 10 dosi. Quindi quando si apre la boccetta è necessario consumare tutto ciò che contiene entro il termine della giornata. Sul tema si era espresso ieri il commissario Figliuolo: “Voglio approfondire la questione delle dosi buttate. Bisogna utilizzare il buonsenso: se ci sono le classi prioritarie che possono utilizzarlo bene, altrimenti si va su classi vicine o sennò su chiunque passa va vaccinato, questo bisogna fare”.
Intanto in Italia sono state immunizzate più di due milioni di persone. Nello specifico hanno ricevuto sia la prima che la seconda dose del vaccino 2.003.391 cittadini, stando ai dati aggiornati a questa mattina del ministero della Salute. In totale i vaccini somministrati in Italia dall’inizio della campagna sono stati 6.715.732, corrispondenti all’85,1% delle dosi consegnate alle Regioni. Chi ha somministrato più vaccini, in percentuale alle dosi ricevute, sono Bolzano (94,9%), Valle d’Aosta (94,7%), Toscana, Puglia e Marche (di poco al di sopra del 91%). Intorno al 90% anche Abruzzo, Campania, Piemonte e Lazio. Sotto l’80% troviamo solamente Lombardia (79,2%), Calabria (74,2%), Liguria (73,3%) e Sardegna (67,8%).