Vaccini obbligatori, rimane in vigore la legge Lorenzin. I presidi: “Impedire l’ingresso a scuola ai bambini non vaccinati”
I bambini che si apprestano ad cominciare o ricominciare l'anno scolastico in questo mese di settembre dovranno essere vaccinati. Nonostante nel decreto Milleproroghe figuri un emendamento Lega-M5S che dispone il rinvio di un anno dell'obbligo vaccinale, al momento è ancora in vigore la Legge Lorenzin e i presidi, per voce dell'associazione nazionale, hanno dichiarato che si atterranno alle disposizioni di legge e richiesto il ritiro dell'emendamento della discordia. Il testo del decreto Milleproroghe andrà in aula intorno al 10 settembre e solo allora si capirà l'evoluzione della situazione per i prossimi mesi.
Attualmente, dunque, sono richiesti 10 vaccini obbligatori per l'iscrizione ad asili e materne di bambini fino ai 6 anni, pena l'esclusione da scuola, mentre per quelli che vanno dai 6 ai 16 anni sono sempre obbligatori gli stessi 10 vaccini ma ai genitori inadempienti viene solamente comminata una multa da 100 fino a 500 euro (mentre la frequenza scolastica rimane invece obbligatoria). In una circolare diffusa dai ministri Grillo e Bussetti lo scorso 5 luglio, si annunciava la possibilità per gli istituti scolastici di accettare un’autocertificazione delle avvenute vaccinazioni, in deroga alla legge vigente, ma la disposizione è stata pesantemente contestata da medici, pediatri, insegnanti e presidi.
"Secondo la legge Lorenzin i bimbi per poter accedere a nidi e scuole dell’infanzia devono portare la certificazione dei vaccini fatti, secondo la circolare ministeriale è sufficiente l’autocertificazione. Questo crea una situazione di grande confusione all’avvio dell’anno scolastico. I dirigenti scolastici rischiano denunce sia se il bambino viene ammesso a scuola solo con l’autocertificazione sia se non viene ammesso. Servono indicazioni più chiare e precise, altrimenti la confusione è inevitabile e a farne le spese sono presidi e famiglie", ha spiegato allarmato Mario Rusconi presidente dell’Associazione nazionale presidi del Lazio.
"Consideriamo non giustificabile il rinvio dell’obbligo di presentare la certificazione della vaccinazione per l’iscrizione all’anno scolastico 2018-2019″, ha dichiarato Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale medici chirurghi e odontoiatri (Fnomceo) davanti alle Commissioni riunite Affari Costituzionali e Bilancio della Camera in relazione all’articolo 6 del Milleproroghe che, se approvato in via definitiva, dilazionerebbe di un anno l’applicazione della legge sull’obbligo vaccinale. "La sospensione dell’obbligo vaccinale potrebbe essere una decisione avventata e sconveniente: vorrebbe dire bloccare una legge che sta dando frutti. Non è il caso di fare un decreto di emergenza sul tema vaccini. Miglioramenti della legge si possono fare, ma con calma e cautela, senza creare sconcerto e confusione soprattutto nei genitori che passerebbero così nel giro di pochi mesi dall’obbligo alla sospensione. Tenendo conto che a oggi ci sono 10mila bambini immunodepressi che frequentano la scuola, qualsiasi provvedimento va studiato bene e non può essere affrontato con decretazione d’urgenza con l’anno scolastico già in corso. Basti pensare all’organizzazione di classi, mense, spazi comuni come il cortile dove tutti i bambini si incontrano e stanno a stretto contatto. Difficile pensare che la legge possa cambiare nel tempo e nello spazio, cioè a seconda dell’anno e delle regioni. Ricordiamoci che i germi non conoscono frontiere", ha spiegato Gianni Rezza, dirigente di ricerca dell’Istituto Superiore di sanità, sempre durante le audizioni per il Milleproroghe.