Vaccini, a luglio meno dosi di Pfizer e Moderna: quanto può rallentare la campagna vaccinale
Il taglio delle dosi di vaccino anti-Covid Pfizer a luglio sarà ridotto rispetto al previsto. A provare a rassicurare le Regioni ci pensa il commissario straordinario per l’emergenza Coronavirus, Francesco Paolo Figliuolo. La riduzione delle consegne sarà del 5%, assicura la struttura commissariale, e non del 40-50%, come temono alcune Regioni. In una nota viene chiarito che a giugno le dosi saranno in totale 13,2 milioni di Pfizer, a cui aggiungerne 2,1 milioni di Moderna: in totale i vaccini a Rna messaggero saranno quindi 15,3 milioni. A luglio il calo di consegne ci sarà, in effetti, ma non sarà così netto: parliamo di un totale di 14,5 milioni di dosi, di cui 12,1 di Pfizer e 2,4 di Moderna. Dosi sufficienti per proseguire nella campagna vaccinale e che “assicureranno anche le vaccinazioni eterologhe” per gli under 60 che hanno ricevuto la prima dose di AstraZeneca, garantisce Figliuolo.
Da giugno a luglio il calo sarà di 0,8 milioni di dosi, pari a circa il 5%. Per il terzo trimestre, quindi da luglio fino a settembre, “le previsioni relative ai vaccini a Rna messaggero sono assolutamente coerenti con l’obiettivo del piano, che prevede – a livello nazionale – la vaccinazione entro fine settembre dell’80% della platea delle persone che possono sottoporsi a vaccinazione”. Il calo delle consegne di Pfizer, quindi, non dovrebbe rallentare più di tanto la campagna vaccinale, permettendo comunque di raggiungere l’80% della platea entro fine settembre.
Le consegne dei vaccini Pfizer e Moderna a luglio
Le cifre sugli arrivi di Pfizer, comunque, sembrano in linea con le previsioni, se consideriamo che per il terzo trimestre sono attese in totale 31,52 milioni di dosi di questo vaccino, stando al piano aggiornato ad aprile. A luglio, quindi, ne arriverebbero più di un terzo e resterebbero poi altri due mesi per raggiungere l’obiettivo. Diverso il discorso per Moderna, che con 2,4 milioni di consegne su 13,96 previste per il trimestre dovrebbe poi accelerare ad agosto e settembre. Le consegne di Moderna, comunque, sarebbero in linea con quelle dei mesi precedenti.
Quanti vaccini a mRna possiamo somministrare a luglio
Se venissero somministrate tutte le 14,5 milioni di dosi che arriveranno a luglio, l’Italia viaggerebbe a una media di 467mila vaccini a mRna inoculati al giorno, a cui vanno aggiunte le somministrazioni dei richiami di AstraZeneca per gli over 60 e del vaccino monodose Johnson & Johnson (anche questo raccomandato per gli over 60, ma non proibito per chi ha un’età inferiore). Negli ultimi giorni l’Italia ha somministrato mediamente poco meno di 500mila vaccini – tra Pfizer e Moderna – al giorno, quindi la differenza non sarebbe poi così rilevante, soprattutto considerando qualche possibile scorta. Se andassimo poi a vedere le consegne degli ultimi mesi la situazione non cambierebbe. A giugno dovrebbero arrivare in totale 15,3 milioni di dosi di vaccino a mRna, con una media quotidiana di 510mila somministrazioni. A maggio eravamo poco sopra le 10 milioni di dosi consegnate, con una media di solamente 336mila somministrazioni al giorno. Ad aprile non si superavano le 270mila al giorno, sempre in base alle consegne realmente avvenute.
Da Moderna 150 milioni di dosi aggiuntive all’Ue
Nella giornata di ieri la Commissione europea ha approvato un emendamento al secondo contratto con Moderna per attivare la consegna di ulteriori 150 milioni di dosi aggiuntive per il 2022, riguardanti vaccini che saranno anche adattati alle varianti. Le consegne, in realtà, non partiranno dal 2022, ma già prima, dal terzo trimestre del 2021. E proseguiranno fino alla fine del 2022. Di fatto questo potrebbe voler dire che le prime dosi aggiuntive arriveranno già nei prossimi mesi, anche se difficilmente se ne potrà parlare già nel mese di luglio. Più plausibile che queste dosi arrivino tra agosto e settembre, anche se in minima parte rispetto al totale, atteso soprattutto per il 2022.