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Covid 19

Ipotesi bonus vacanze in Italia fino a 325 euro: requisiti e come funzionerà

Il governo sta lavorando a una misura per sostenere il settore turistico: un bonus di 325 euro per chi farà le vacanze in Italia, riservato a lavoratori dipendenti e professionisti con un reddito compreso tra i 7.500 e i 26.000 euro. L’incentivo potrebbe essere contenuto già nel decreto di aprile: ecco come potrebbe funzionare.
A cura di Annalisa Cangemi
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Nella bozza del decreto di aprile ci potrebbe essere un bonus di 325 euro per chi sceglie le vacanze in Italia, riservato a lavoratori dipendenti e professionisti, con un reddito compreso tra i 7.500 e i 26.000 euro. Come spiega il ‘Sole24Ore', i ministeri sono al lavoro sulle misure del decreto, che potrebbero ammontare a 70 miliardi. Si tratta di un aiuto che probabilmente arriverà tramite una detrazione fiscale delle spese per soggiorni di almeno tre notti presso le strutture ricettive italiane. La misura, che potrebbe costare allo Stato tra 1,2 e 1,5 miliardi di euro, avrebbe l'obiettivo di aiutare il settore turistico, che nel primo trimestre del 2020 ha perso oltre il 60% dei ricavi.

Chi potrebbe accedere al bonus vacanze e come funzionerà

Potrebbero beneficiare del bonus vacanze i lavoratori dipendenti e i lavoratori autonomi che abbiano un reddito annuo compreso tra 7.500 e 26.000 euro, con la condizione di scegliere un soggiorno di almeno tre notti presso hotel e altre strutture turistiche sul territorio italiano. Quella del bonus vacanze è comunque un'ipotesi che non ha avuto per ora riscontro certo nelle bozze del decreto economico di aprile.

Come funzionerà il bonus vacanze

L'incentivo, secondo quanto emerso dalle riunioni tecniche al Mef, potrebbe variare in base al numero dei componenti del nucleo familiare: uno sgravio di 100 euro se il lavoratore non ha figli a carico, ulteriori 100 euro se si ha un figlio, 75 euro aggiuntivi per il secondo figlio, e altri 50 euro di detrazioni per il terzo. Arrivando così a quota 325 euro. I lavoratori che vorranno farne richiesta potrebbero chiedere al sostituto d'imposta che la detrazione venga applicata già nel mese successivo alla presentazione della domanda.

Le perplessità sul bonus vacanze nel decreto aprile

Non è ancora certo che il provvedimento verrà incluso nel decreto di aprile, perché potrebbe essere ritenuto prematuro pianificare le vacanze, con il lockdown ancora in corso. Per questo il bonus potrebbe slittare a maggio. Anche perché si stanno ancora studiando le modalità di accesso alle spiagge e agli stabilimenti balneari, e non si sa ancora come potranno essere evitati gli assembramenti, e come potrà essere garantito il distanziamento sociale. Anche sugli spostamenti ci sono ancora perplessità, visto che non si sa ancora quando i cittadini potranno spostarsi liberamente da una Regione all'altra.

La proposta del bonus vacanze di Forza Italia

Il deputato forzista Roberto Bagnasco è il primo firmatario di un emendamento al dl ‘Cura Italia', insieme ai colleghi Fiorini, Porchietto e Giacometto: "L'emergenza Coronavirus sta generando una gravissima crisi nel comparto turistico. L'intera filiera, dalle imprese che si occupano di ospitalità ai tour operator, alle agenzie di viaggio, agli stabilimenti balneari, fino ai servizi di ristorazione, solo per citarne alcuni, è ferma in tutto il territorio nazionale, con l'impossibilità di generare nuovi flussi economici in entrata. Questi i presupposti dell'emendamento che ho presentato al dl ‘Cura Italia', relativi alla creazione di altrettanti ‘Buoni Vacanza' da utilizzare per l'imminente stagione estiva. Si prevede, limitatamente ai periodi di imposta in corso al 31 dicembre 2020 e al 31 dicembre 2021, la detrazione di spese, per un valore di 250 euro, sostenute per l'acquisto di servizi erogati presso strutture turistico-ricettive, ubicate nel territorio italiano".

"In aggiunta si premiano le persone che entrano in Italia con un visto turistico, alle quali, per gli anni 2020 e 2021, è riconosciuto un bonus da 250 euro da utilizzare nel nostro Paese. Per quanto riguarda la copertura dell'onere relativo alle due iniziative, stimato in 500 milioni di euro, sarà possibile provvedere mediante l'utilizzo del fondo destinato, negli stessi anni, al reddito di cittadinanza. Questi interventi sono necessari anche perché l'indice di fiducia del viaggiatore italiano, ha perso 18 punti in un mese: se la tendenza a cancellare le prenotazioni si consoliderà, l'impatto sarà assolutamente devastante, considerando che quello del turismo è un settore che rappresenta il 13% del Pil nazionale, con un giro d'affari di oltre 230 miliardi di euro e più di 75.000 addetti. Dati allarmanti, questi, che il Parlamento non può assolutamente ignorare".

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