Vacanze annullate per coronavirus: oltre al voucher si possono riavere i soldi spesi
Tra i settori più colpiti dall'emergenza coronavirus ci sono quelli del turismo e dei trasporti. La Commissione europea sottolinea che, rispetto all'anno scorso, nei mesi di lockdown per questi comparti si è arrivati a un calo di prenotazioni fino al 90%, con perdite fino a 30 miliardi tra gli Stati membri solo nel primo quadrimestre dell'anno. Molte persone avevano infatti prenotato un volo per le vacanze pasquali che hanno visto poi cancellarsi: in casi come questo, sottolinea l'esecutivo Ue, i passeggeri hanno diritto a un rimborso o a un voucher. Gli Stati che non hanno ancora imposto alle proprie compagnie aeree di applicare politiche di questo tipo, tra cui l'Italia, hanno ricevuto una lettera da Bruxelles in cui vengono concesse due settimane di tempo per applicare le linee guida comuni.
Non basta offrire un voucher da utilizzare una volta che la pandemia sarà finita. Entro il prossimo 28 maggio, quindi, il governo di Giuseppe Conte dovrà garantire che i passeggeri a cui è stato cancellato un volo a causa dell'emergenza coronavirus ricevano un rimborso del biglietto o voucher dello stesso valore. "Speriamo che la faccenda possa essere risolta senza ricorrere a una procedura di infrazione formale, ma se a questa lettera non seguirà una risposta soddisfacente, considereremo di aprirla", ha sottolineato la Commisione.
Le cancellazioni degli ultimi mesi hanno avuto un impatto fortissima sulle casse del settore del turismo e dei trasporti, che si trovano ora senza entrate. Una condizione in cui risulta difficile rimborsare tutti i viaggi che sono poi stati annullati a causa delle restrizioni sugli spostamenti. Tuttavia, ribadisce la Commissione, i governi nazionali hanno ricevuto diversi strumenti con cui sostenere l'industria turistica così come le compagnie aeree. "Siamo convinti che la Ue debba preservare i diritti dei viaggiatori e dei passeggeri. I nostri cittadini sono profondamente colpiti dalla crisi, molti hanno perso significative parte delle entrate e coloro che hanno scelto un viaggio prima della pandemia ora potrebbero preferire il rimborso per coprire altri pressanti bisogni", afferma la lettera dell'esecutivo Ue.