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Ursula von der Leyen verso il bis, cosa ha detto nel suo discorso al Parlamento Ue prima del voto

Sono tanti i temi toccati da Ursula von der Leyen nel suo discorso davanti al Parlamento europeo prima del voto sulla sua nomina alla presidenza della Commissione, per un secondo mandato: tra questi le guerre, il Green Deal, le migrazioni e i rapporti con l’esterno dell’Ue.
A cura di Annalisa Girardi
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Ursula von der Leyen ha tenuto il suo discorso davanti ai 720 eurodeputati nella plenaria del Parlamento europeo, chiedendo loro fiduciaper un secondo mandato come presidente della Commissione. Un discorso in cui ha ricordato le sfide dell'ultima legislatura, dalla pandemia alle crisi geopolitiche, affermando che davanti a noi ce ne sono di altrettanto complicate: "Le scelte definiscono il destino e in un mondo pieno di avversità il destino dipende da ciò che faremo ora. L'Europa è dinnanzi ad una scelta decisiva che definirà la nostra posizione nel mondo nel prossimo quinquennio. L'Europa non può controllare dittatori e demagoghi nel mondo ma può scegliere di tutelare la nostra democrazia", ha detto von der Leyen, sottolineando la necessità di una Europa forte in questa fase storica.

"L'Europa non può fermare il cambiamento, ma può abbracciarlo per investire in una nuova era di prosperità", ha proseguito von der Leyen. Per poi mettere in chiaro: "Sono convinta che la versione dell'Europa dopo la fine della seconda guerra mondiale sia comunque la migliore versione dell'Ue della storia. Non lascerò che la polarizzazione estrema della nostra società venga accettata e non accetterò che gli estremismi o le demagogie distruggano il nostro stile di vita europeo. Sono pronta a battermi con tutte le forze democratiche di questo Parlamento per evitarlo".

Tra i primi punti toccati dalla presidente uscente, ricandidata per un secondo mandato, c'è stato quello della competitività europea: "La nostra competitività ha bisogno di una forte spinta: i fondamenti dell'economia globale stanno cambiando: chi resta fermo resterà indietro, chi non sarà competitivo sarà dipendente. La corsa è aperta e voglio che l'Europa cambi marcia", ha detto, ribadendo che le priorità della sua Commissione, se confermata per altri cinque anni, saranno proprio la competitività e la prosperità.

Sulla lotta al cambiamento climatico, von der Leyen ha sottolineato che "i giovani non ci perdoneranno l'inazione sul clima" e ha rivendicato i risultati degli ultimi cinque anni: "Nella prima metà di quest'anno il 50% della nostra produzione elettrica è arrivata dalle rinnovabili. L'investimento nella tecnologia verde è più che triplicato. Presenterò un nuovo accordo industriale di energia verde". Nessun passo indietro sul Green Deal, ha promesso la presidente uscente: "Manterremo la rotta sul Green Deal e sulla crescita. L'Europa si sta decarbonizzando e allo stesso tempo industrializzando. I giovani non ci perdoneranno mai l'incapacità di essere non all'altezza delle nostre sfide. Si tratta di giustizia tra le generazioni", ha poi ribadito. In tal modo, ha aggiunto, "ci assicureremo che l'era della dipendenza energetica fossile dalla Russia sia finita una volta per tutte".

Sulla Russia, von der Leyen ha riaffermato ancora una volta la posizione dell'Ue sulla guerra in Ucraina, attaccando duramente Viktor Orban per essere andato a Mosca a incontrare Vladimir Putin. "Due settimane fa un premier europeo si è recato a Mosca. Questa cosiddetta missione di pace è stata solo una missione dell'appeasement, una politica di eccessive concessioni. Solo due giorni dopo i jet di Putin hanno colpito un ospedale pediatrico", ha detto, scatenando un lungo applauso della plenaria, ad eccezione degli eurodeputati del gruppo di Orban, quello dei Patrioti, da cui si è sentito anche il grido "Bravo Orban". "Abbiamo tutti visto le immagini di bambini coperti di sangue e di madri che cercavano di portare in salvo i giovani malati di cancro. Questo raid non è stato un errore. Era un messaggio. Un messaggio agghiacciante dal Cremlino rivolto a tutti noi. La nostra risposta deve essere giusta e chiara. Nessuno vuole la pace più del popolo ucraino. Una pace giusta e duratura. Per un Paese libero e indipendente. E l'Europa starà al fianco dell'Ucraina per tutto il tempo necessario".

In materia di difesa, von der Leyen ha chiesto di investire di più: "Dobbiamo investire di più e farlo insieme e concentrarci sui progetti europei. Uno scudo aereo non solo per proteggere il nostro spazio aereo, ma anche come simbolo forte dell'unità dell'Ue in materia di difesa".

Sull'immigrazione, la presidente uscente ha ribadito come le frontiere di un singolo Paese siano le frontiere europeo, un messaggio che appare rivolto in particolare a Giorgia Meloni. "Una frontiera di uno Stato membro è una frontiera europea e questo è parte della ragione per cui dobbiamo rafforzare Frontex. Proporrò di triplicare le unità di Frontex a 30 mila per proteggere meglio i nostri confini", ha affermato.

Von der Leyen ha chiesto anche il cessate il fuoco immediato a Gaza: "Lo spargimento di sangue a Gaza deve fermarsi ora. Troppi bambini, donne e civili hanno perso la vita nella riposta di Israele al terrore di Hamas. La gente a Gaza non più supportare e l'umanità non più supportare oltre". E ancora: "Abbiamo bisogno di un cessate il fuoco immediato e duraturo. Abbiamo bisogno del rilascio degli ostaggi israeliani. L'Europa deve fare la sua parte. Abbiamo aumentato in modo massiccio i nostri aiuti umanitari e faremo di più per sostenere Autorità nazionale palestinese. La soluzione dei due Stati è il modo migliore per garantire la sicurezza sia agli israeliani che ai palestinesi, ai popoli del Medio Oriente che meritano pace, sicurezza e prosperità. L'Europa sarà al loro fianco".

Altri temi toccati dalla politica tedesca hanno spaziato dall'intelligenza artificiale, le discriminazioni di genere, la salute mentale dei più giovani e l'informazione. Von der Leyen ha ribadito come il rispetto dello stato di diritto sia un dovere e che in quanto tale sarà sempre legato al budget europeo e ha promesso che se rieletta lavorerà a uno scudo per la democrazia. "Per molto tempo abbiamo dato la democrazia per scontata, ora è minacciata – ha detto – I nostri giornalisti, che ringrazio per il loro lavoro, stanno scoprendo spionaggio, disinformazione portati avanti da attori cinesi e russi. Mai nei recenti decenni è stato visto un alto livello attacco. Dobbiamo fermare attori stranieri nell'interferire nella nostra democrazia. E per farlo dobbiamo prendere misure forti. Se mi darete fiducia creeremo uno scudo per la democrazia europea".

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