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Ursula von der Leyen rieletta presidente della Commissione europea

La tedesca Ursula von der Leyen, 65 anni, è stata eletta per la seconda volta presidente della Commissione europea, che guiderà per i prossimi cinque anni. Ha ricevuto 401 voti, più della maggioranza richiesta, pari a 360 voti.
A cura di Annalisa Cangemi
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Ursula von der Leyen è stata rieletta alla guida della Commissione europea per altri cinque anni con 401 voti a favore, 284 voti contrari, 15 astenuti e  e 7 le schede nulle, superando senza problemi quota 360, la maggioranza necessaria per l'elezione (non più 361 in quanto l'eurodeputato spagnolo Toni Comìn non è stato ancora proclamato per vicende giudiziarie legate all'indipendentismo catalano). Con il voto, avvenuto scrutinio segreto, è riuscita nell'obiettivo di schivare l'insidia dei franchi tiratori, riuscendo a farsi confermare dalla maggioranza che l'aveva appoggiata nella scorsa legislatura, Ppe, S&D e Renew, con l'aggiunta dei 53 parlamentari dei Verdi, convinti dall'impegno di von der Leyen nei confronti del Green Deal, sul quale la presidente della Commissione non intende indietreggiare.

Diversi esponenti di Ecr, compresi gli eurodeputati di Ecr, hanno votato contro la sua rielezione. Dopo il voto della plenaria il capo delegazione FdI Carlo Fidanza ha spiegato che la decisione è stata presa in coordinamento con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni: "Le scelte fatte in questi giorni, la piattaforma politica, la ricerca di un consenso a sinistra fino ai Verdi hanno reso impossibile il nostro sostegno a riconferma della presidente Ursula von der Leyen", ha detto il capodelegazione di Fdi all'Eurocamera, sottolineando che con la rielezione "non viene dato seguito al forte messaggio di cambiamento uscito dalle urne del 9 giugno".

"Questo non pregiudica il nostro rapporto di lavoro istituzionale che siamo certi possa portare a alla definizione di un ruolo adeguato in seno alla prossima commissione che l'Italia merita", ha aggiunto. Secondo Fratelli d'Italia il voto contrario non pregiudica la possibilità per l'Italia di ottenere un commissario europeo di peso: "Non lo temiamo. L'Italia è uno dei Paesi principali, con un Governo dei più stabili in Europa, un interlocutore prezioso e necessario", ha detto Nicola Procaccini, co-presidente Ecr ed esponente di FdI, durante un punto stampa.

Non è bastata dunque la trattativa che Ursula von der Leyen ha portato con la premier Giorgia Meloni, leader dei Conservatori. Il gruppo Ecr, che aveva lasciato libertà di scelta a ogni delegazione, non ha votato in modo compatto. Non hanno votato per lei nemmeno i Patrioti e l'Europa delle Nazioni Sovrane, gruppi con cui von der Leyen non ha avuto contatti nei giorni scorsi.

Ursula von der Leyen è stata eletta a capo della commissione Ue in un momento molto delicato per l'Europa, sia per i conflitti internazionali in Ucraina e Medio Oriente, sia per lo sconvolgimento degli equilibri mondiali che l'elezione di Trump a novembre potrebbe portare.

Chi è Ursula Von Der Leyen, la biografia della Presidente della Commissione Ue

Ursula von der Leyen nasce a Ixelles, nella regione di Bruxelles-capitale (in Belgio), l'8 ottobre 1958. Suo padre, Ernst Albrecht, tedesco originario del Baden-Württemberg, si era trasferito quell'anno a Bruxelles, proprio per iniziare a lavorare alla neonata Commissione europea.

Nel 1971 insieme alla famiglia ritorna in Germania, dove il padre, cinque anni dopo viene eletto primo ministro della Bassa Sassonia, carica che ricopre  fino al 1990. Nel frattempo, nel 1977, Ursula si iscrive alla facoltà di economia a Gottinga. In quanto figlia del primo ministro riceve una minaccia di rapimento dalla Banda ‘Baader-Meinhof'. A quel punto è costretta a spostarsi a Londra, dove vive sotto il falso nome di Rose Ladson e si iscrive alla London School of Economics. Rientrata in Germania, nel 1980 inizia gli studi in medicina ad Hannover, laureandosi nel 1987. L'anno precedente Ursula sposa il medico Heiko von der Leyen, discendente di una famiglia aristocratica di commercianti di seta, e dopo il matrimonio lo segue negli Stati Uniti, dove il marito è professore all’università di Stanford dal 1992 al 1996. La coppia ha sette figli, nati tra il 1987 e il 1999. Il più grande David Echter è del 1987, mentre la più piccola Gracia Diotima è del 1999. Ursula von der Leyen è luterana osservante e come il marito appartiene alla Chiesa Evangelica tedesca.

La carriera di Ursula Von Der Leyen in politica

Dal punto di vista politico Ursula vn der Leyen inizia la sua carriera molto tardi, all'età di 43 anni. Dopo essere entrata nel parlamento della Bassa Sassonia e nel governo locale nel 2003, con delega a famiglia e affari sociali, Ursula viene nominata ministra per la Famiglia nel 2005, entrando a far parte del primo governo Merkel. Da allora, Ursula è ministra in tutti i governi Merkel. Nel 2013 è la prima donna a ricoprire il ruolo di ministra della difesa.

A luglio 2019 il Consiglio europeo raggiunge il consenso attorno al suo nome come candidata alla presidenza della Commissione europea, incarico che von der Leyen assumerà a ottobre dello stesso anno. È stata la prima donna nella storia dell’Unione europea a ricoprire questa carica

Cosa ha detto Ursula von der Leyen nel suo discorso

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Nel suo intervento di candidatura alla presidenza della Commissione alla Plenaria dell'Eurocamera, Ursula von der Leyen ha attaccato il premier ungherese Orban, per i suoi viaggi in Cina e Russia da presidente di turno del Consiglio Ue: "Due settimane fa un premier europeo si è recato a Mosca. Questa cosiddetta missione di pace è stata solo una missione dell'acquiescenza, dell'appeasement, una politica di eccessive concessioni".

"Solo due giorni dopo i jet di Putin hanno colpito un ospedale pediatrico. Era un messaggio del Cremlino per raggelare noi tutti. Nessuno vuole la pace più dell'Ucraina e l'Ue sosterrà l'Ucraina finché sarà necessario", ha aggiunto.

Sull'immigrazione ha voluto tendere una mano a Meloni, per convincerla a sostenerla per un secondo mandato: "Una frontiera di uno Stato membro è una frontiera europea e questo è parte della ragione per cui dobbiamo rafforzare Frontex. Proporrò di triplicare le unità di Frontex a 30 mila per proteggere meglio i nostri confini", ha detto. Alcune fonti hanno riferito all'Ansa che ogni paragrafo del discorso sulle linee politiche di von der Leyen ha tenuto conto delle istanze pervenute negli incontri con i vari gruppi. Per esempio il commissario ad hoc agli Alloggi è stata una precisa richiesta dei socialisti. Così come l'annuncio di un commissario al Mediterraneo, con il compito di concentrarsi su investimenti e partenariati, stabilità economica, creazione di posti di lavoro, energia, sicurezza, migrazione, è una rassicurazione che la presidente dell'esecutivo Ue ha voluto dare a Fdi.

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