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Covid 19

Un’unica dose di vaccino per i guariti dal Covid, entro 6-12 mesi: la circolare del ministero

Una circolare del ministero della Salute, pubblicata questa sera, allunga l’intervallo di tempo raccomandato tra la guarigione dal Covid e la somministrazione del vaccino: “È possibile considerare la somministrazione di un’unica dose di vaccino anti-SARSCoV-2/COVID-19 nei soggetti con pregressa infezione da SARS-CoV-2 (decorsa in maniera sintomatica o asintomatica)”, si legge nel documento.
A cura di Annalisa Cangemi
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Una circolare del ministero della Salute, firmata stasera dal Direttore generale per la Prevenzione Gianni Rezza, stabilisce che per i guariti dal Covid è necessaria una somministrazione del vaccino anti Covid entro 6-12 mesi. "È possibile considerare la somministrazione di un’unica dose di vaccino anti-SARSCoV-2/COVID-19 nei soggetti con pregressa infezione da SARS-CoV-2 (decorsa in maniera sintomatica o asintomatica), purché la vaccinazione venga eseguita preferibilmente entro i 6 mesi dalla stessa e comunque non oltre 12 mesi dalla guarigione".

Lo aveva specificato anche il sottosegretario alla Salute Sileri: "Attendiamo oggi la circolare della Direzione Generale della Prevenzione del Ministero della Salute che estenderà ad un anno il periodo in cui coloro che sono guariti dal Covid potranno effettuare il richiamo della vaccinazione", aveva detto all'AGI. "Come da me richiesto da tempo, anche in ragione della durata anticorpale nei soggetti che hanno contratto e superato il virus si allunga il periodo entro il quale le persone guarite potranno essere vaccinate: 12 mesi e non più l'intervallo 3-6 mesi".

Ciclo vaccinale completo per immunodepressi

Nel testo si raccomanda anche un ciclo vaccinale completo per gli immunodepressi: "Per i soggetti con condizioni di immunodeficienza, primitiva o secondaria a trattamenti farmacologici, in caso di pregressa infezione da SARS-CoV-2, resta valida la raccomandazione di proseguire con la schedula vaccinale completa prevista".

Secondo il sottosegretario Sileri non ci sono ancora dati a sufficienza per parlare di terza somministrazione, però per i soggetti fragili potrebbe essere necessaria: "È presto per poter dire se serve una terza dose per tutti già oggi, perché questi vaccini li conosciamo da poco meno di un anno. Verosimilmente a un anno l'immunità permane", ha detto oggi a a Zapping su Rai Radio 1. "Ma io ho già scritto alla direzione generale competente per esprimere la necessità di valutare quanto prima una terza dose almeno per le categorie più fragili, ad esempio gli immunodepressi, i pazienti oncologici, chi si è sottoposto a trapianto, ed è verosimile che su questi soggetti si debba già procedere con una terza dose. Ovviamente servono degli studi che lo confermino".

Non raccomandati test per anticorpi prima del vaccino

Nella circolare ministeriale diffusa questa sera si ribadisce che per chi deve ricevere il vaccino non serve effettuare dei test sierologici preventivi: "Si coglie l’occasione per ribadire che, come da indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’esecuzione di test sierologici, volti a individuare la risposta anticorpale nei confronti del virus, non è raccomandata ai fini del processo decisionale vaccinale", conclude il documento.

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