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Unità d’Italia, Napolitano replica a Durnwalder: “Sorpreso e rammaricato”

Giorgio Napolitano ha spedito una lettera al Presidente della provincia di Bolzano Luis Durnwalder che aveva snobbato le celebrazioni per l’Unità d’Italia.
A cura di Alfonso Biondi
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Presidente della Repubblica

Qualche giorno fa il Presidente della Provincia di Bolzano Luis Durnwalder aveva dichiarato pubblicamente che l'istituzione da lui presieduta non avrebbe partecipato alle celebrazioni per l'Unità d'Italia. Durnwalder aveva rivendicato il forte legame con "la madrepatria Austria" e, pur non vietando ai cittadini di partecipare a eventi del genere o di organizzarli, era parso fermissimo sulle sue posizioni. A rispondere a Durnwalder c'ha pensato il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che ieri ha inviato al Presidente altoatesino una lettera in cui si diceva "sorpreso e rammaricato" per quelle dichiarazioni. In una nota del Quirinale si legge che:

Il Capo dello Stato ha rilevato che il Presidente della provincia di Bolzano non può parlare a nome di una pretesa "minoranza austriaca" dimenticando di rappresentare anche le popolazioni di lingua italiana e ladina, e soprattutto che la stessa popolazione di lingua tedesca è italiana e tale si sente nella sua larga maggioranza. Il Presidente della Repubblica ha espresso quindi la propria fiducia che l'intera popolazione della provincia di Bolzano possa riconoscersi pienamente nelle celebrazioni della nascita dello Stato italiano, nello spirito dei princìpi sanciti dagli articoli 5, 6 ed 11 della Costituzione repubblicana.

Una presa di posizione molto netta da parte del Presidente Napolitano, che ha dimostrato ancora una volta di tenere moltissimo alle celebrazioni per l'Unità d'Italia. Tuttavia l'accorato appello è caduto nel vuoto.

Durnwalder, infatti, dopo aver preso visione della missiva, ha ribadito che "il gruppo linguistico tedesco non ha nulla da festeggiare. Nel 1919 non ci è stato chiesto se volevamo fare parte dello Stato italiano e per questo non parteciperò ai festeggiamenti.Gli assessori italiani – ha continuato Durnwalder – sono liberi di festeggiare l’unità d’Italia, ma non in rappresentanza della Provincia autonoma".
Mentre la festa nazionale del 17 marzo diventa un caso politico a causa del boicottaggio di molti esponenti del mondo politico, tra cui i ministri Calderoli e Gelmini, continuano quindi a non placarsi le tensioni per i 150 anni dell'Italia Unita.

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