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Unità d’Italia: fischi a Berlusconi durante le celebrazioni

Dure contestazioni per Silvio Berlusconi all’Altare della Patria e alla basilica di Santa Maria degli Angeli, ai pochi sostenitori il Presidente promette: ““Vado avanti, certo. Non lascio il paese in mano ai comunisti”. Applausi per il presidente Giogio Napolitano.
A cura di Alessio Viscardi
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Fischi e cori da stadio contro il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, a margine dei festeggiamenti per i 150 anni dell'Unità d'Italia all'Altare della Patria e alla basilica di Santa Maria degli Angeli. I contestatori hanno urlato “Dimissioni, dimissioni” mentre qualche isolato sostenitore replicava “Resisti, resisti”. Ai sostenitori, Berlusconi dice: “Vado avanti, certo. Non lascio il paese in mano ai comunisti”. Un lungo e sentito applauso, senza contestazioni, per il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, durante la posa della corona d'alloro al sacello del Milite Ignoto.

Alla basilica di Santa Maria degli Angeli, il copione si era ripetuto in mattinata. Le alte cariche dello Stato assistevano alla messa del cardinal Angelo Bagnasco, quando Silvio Berlusconi è giunto in piazza della Repubblica con il presidente del Senato, Renato Schifani, si è sollevato un brusio di fischi e urla. Ripetuti spesso espliciti riferimenti al “Bunga bunga”.

A causa delle contestazioni, il Premier si è ritrovato costretto a uscire dal portone posteriore della basilica, evitando di attraversare l'entrata principale assieme alle altre cariche dello Stato presenti: il presidente della Repubblica, Napolitano, il presidente della Camera, Gianfranco Fini e diversi ministri. Applausi hanno accolto l'uscita di Napoltano, salutato anche con grida di apprezzamento: “Viva il Presidente!” prima di tornare al Quirinale. Anche il ministro La Russa e il ministro Tremonti sono stati ben accolti dalla folla. Fischi anche per il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini. Sulle contestazioni a Berlusconi, Umberto Bossi è categorico e afferma: “Peggio per lui!”

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