video suggerito
video suggerito

Unità d’Italia, celebrazioni del 17 marzo. Marcegaglia: “Non perdere la giornata lavorativa”

Festeggiare l’Unità d’Italia senza perdere un interno giorno di lavoro, oppure un intero week-end lungo e arrestare la produzione italiana di colpo. Il monito di Emma Marcegaglia al Governo: “Giorno feriale, non festivo, per il bene del paese”
A cura di Alessio Viscardi
0 CONDIVISIONI
Immagine

Celebrare l'unità d'Italia il prossimo 17 marzo, ma senza perdere la giornata lavorativa e non cedere alla tentazione del ponte lungo da giovedì a lunedì, come il calendario imporrebbe. Questo il monito che Emma Marcegaglia lancia al paese ed ai lavoratori che non sanno ancora come il governo deciderà di festeggiare i 150 anni dall'unificazione del nostro paese. Il presidente di Confindustria si fa portavoce dei desideri degli industriali, che si dicono consapevoli dell'importanza di celebrare l'Unità, ma che non vorrebbero perdere preziose ore di lavoro. Il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, assicura che gli imprenditori si impegneranno “a fare la loro parte a fianco delle istituzioni pubbliche, organizzando momenti di ricordo e di aggregazione attorno alla bandiera nazionale nei luoghi di lavoro”. Questo, però, senza perdere una giornata intera di lavoro, soprattutto in vista del possibile ponte che si prospetterebbe in quanto il 17 marzo cade di giovedì ed i lavoratori potrebbero approfittare della prossimità del week-end per fare viaggi e gite, il che significherebbe un brusco stop per la produzione industriale italiana.

Confidustria, fa sapere Emma Marcegaglia – recentemente ospite a Che Tempo che Fa, rispetta e condivide la decisione del Governo di festeggiare e celebrare la ricorrenza della proclamazione dell'Unità italiana il prossimo 17 marzo. Ma in un comunicato stampa diffuso dal sindacato degli industriali si fa sapere che bisogna tenere in conto le esigenze dell'economia italiana che sta facendo sforzi enormi per recuperare la competitività internazionale. Una festività lavorativa come questa comporterebbe perdite molto ingenti dal punto di vista della produzione e maggiorazione di costi per le aziende: “Darebbe un segnale fortemente dissonante rispetto alle azioni che, faticosamente, le parti sociali stanno mettendo in atto per recuperare ogni possibile margine di produttività, per poter fare nuovi investimenti e salvare posti di lavoro in Italia”, conclude il comunicato di Confindustria.

Confindustria tiene in grande conto le rimostranze e le segnalazioni di molte associate come Confindustria Ceramica, che ha reso noto che se il 17 marzo verrà proclamata festa nazionale e quindi giorno festivo, gli oneri a carico del settore sarebbero di oltre 2 milioni di euro.

0 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views