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Unioni civili, Gay.it pubblica elenco senatori “malpancisti” e scatena le ire del Pd

Gli esponenti del Partito democratico hanno accusato il sito di fare “liste di proscizione”. Nel frattempo all’interno del Pd continua la trattativa sul punto della stepchild adoption prevista nel ddl Cirinnà. Oggi è stato presentato l’emendamento dei senatori cattolici propone di sostituirla con l’affido rafforzato per i figli delle coppie gay.
A cura di Claudia Torrisi
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unioni civili 2015

Dopo l'annuncio di ieri dello slittamento dal 26 al 28 gennaio dell'arrivo in aula del disegno di legge sulle unioni civili, nel Partito democratico si tratta ancora per trovare un accordo sui nodi fondamentali della proposta, primo fra tutti quello della stepchild adoption. E mentre si discute tra mantenimento della previsione e stralcio, oggi viene presentato l'emendamento dei senatori cattolici del Pd Stefano Lepri, Emma Fattorini e Rosa Maria Di Giorgi che propone di sostituire l'affido rafforzato alla stepchild adoption per i figli delle coppie gay. Nel testo – che potrà essere corretto o integrato prima del 22 gennaio – si prevede "l'affidamento personale del minore alla parte dell'unione civile tra persone dello stesso sesso quando lo stesso è figlio, anche adottivo, dell'altra parte dell'unione civile e il genitore biologico estraneo all'unione civile sia sconosciuto, deceduto o decaduto dalla responsabilità genitoriale". Un modo, secondo i proponenti, per adottare soluzioni normative che garantiscano "la piena tutela ai diritti dei minori, evitino di legittimare o incentivare comportamenti gravemente antigiuridici". I firmatari sono chiari: "Senza una mediazione il rischio è, con il voto segreto, il naufragio della legge al Senato".

Una mediazione, però, complicata da raggiungere, tanto che, come riferisce l'Ansa, già da ieri sera si stanno susseguendo una serie di riunioni al Nazareno prima dell'approdo in aula della proposta di legge Cirinnà. Ma se la linea del Partito democratico e di Matteo Renzi sembra restare quella di andare avanti con il testo così com'è e lasciare "libertà di coscienza" sulla stepchild adoption, il sito Gay.it ha pubblicato un articolo con l'elenco dei 35 – poi scesi a 29 dopo diverse rettifiche – senatori "malpancisti" del Pd, "quelli cioè contrari alla cosiddetta stepchild adoption".

Sulla pagina si trovano nome, cognome, foto, mail, e recapiti di social network dei senatori che sarebbero contrari all'approvazione del testo della proposta Cirinnà nella parte in cui prevede l'adozione del figlio del convivente. I recapiti sono stati pubblicati pe invitare i lettori a contattare un "senatore malpancista" e fargli cambiare idea. Gay.it riporta le polemiche interne al partito, e paventa l'ipotesi di "votare contro il ddl sulle unioni civili qualora l'articolo 5 sulla stepchild adoption passasse nonostante il loro voto contrario e con quello favorevole dei 5 stelle". Sull'adozione del figlio del convivente omosessuale "sta tuonando da mesi il mondo cattolico, sia quello più integralista che quello moderato, sostenendo che darebbe un sostanziale via di fatto alla maternità surrogata" che, però, "in Italia è vietata da anni. Insomma, un bel pasticcio all'italiana, condito con l'ottima capacità di disinformazione che certi ambienti cattolici sanno fare molto bene, tanto da far cambiare le opinioni dell'italiano medio, portandolo a dire di essere contro l'adozione gay quando, per appunto, non si parla di adozione tout court ma di adozione solo in casi particolari, in presenza di un bambino che deve essere comunque tutelato".

Questi i nomi pubblicati:

1) ASTORRE Bruno (Lazio), 2) COCIANCICH Roberto (Lombardia), 2) COLLINA Stefano (Emilia-Romagna), 4) CORSINI Paolo (Lombardia), 5) CUCCA Giuseppe Luigi (Sardegna), 6) CUOMO Vincenzo (Campania), 7) DALLA ZUANNA Gianpiero (Veneto), 8) DEL BARBA Mauro (Lombardia), 9) DI GIORGI Rosa Maria (Toscana), 10) FASIOLO Laura (Friuli-Venezia Giulia), 11) FATTORINI Emma (Basilicata), 12) FAVERO Nicoletta (Piemonte), 13) LANZILLOTTA Linda (Umbria), 14) LATORRE Nicola (Puglia), 15) LEPRI Stefano (Piemonte), 16) MICHELONI Claudio (Collegio Europa), 17) MOSCARDELLI Claudio (Lazio), 18) ORRU' Pamela (Sicilia), 19) PADUA Venera (Sicilia), 20) PAGLIARI Giorgio (Emilia-Romagna), 21) RANUCCI Raffaele (Lazio), 22) RUSSO Francesco (Friuli-Venezia Giulia), 23) RUTA Roberto (Molise), 24) SAGGESE Angelica (Campania), 25) SANGALLI GianCarlo (Emilia-Romagna), 26) SANTINI Giorgio (Veneto), 27) SCALIA Francesco (Lazio), 28) SUSTA Gianluca (Piemonte), 29) TONINI Giorgio (Trentino-Alto Adige), 30) TRONTI Mario (Lombardia), 31) VATTUONE Vito (Liguria).

Il sito ha poi dato conto della rettifica dei senatori Fissore, Sangalli, Corsini, Marino, Sposetti, Angioni.

Non sono mancate reazioni dal Partito democratico. I senatori Mauro Del Barba, Stefano Collina, Emma Fattorini e Giancarlo Sangalli hanno definito l'iniziativa di Gay.it "inqualificabile metodo squadrista", paragonato a"liste di proscrizione con tanto di foto segnaletiche. Normale che a pochi metri dal traguardo ci siano tentativi, come queste false notizie, di sabotare una legge così importante. Ma questi tentativi non avranno esito positivo perché il Pd è unito nel volere una buona legge sulle unioni civili".

Di liste di proscrizione ha parlato anche il senatore Ranucci, secondo cui "è privo di qualsiasi fondamento ciò che viene affermato su Gay.it e cioè che io, ed altri colleghi del Pd, non voteremmo la legge sulle unioni civili nel caso non fosse stralciata la parte sulla stepchild adoption. Ognuno può avere sul tema delle adozioni la propria idea e la propria sensibilità, e sulla base di queste, si confronta in parlamento e nel paese. Le liste di proscrizione appartengono ad altri tempi bui e sarebbe bene che nessuno le riproponesse".

L'iniziativa, però, non è piaciuta neanche alla relatrice della legge Monica Cirinnà, che l'ha definita "inopportuna": "Riconosco a questa testata di aver informato, soprattutto negli ultimi mesi, con puntualità e precisione, sull'iter parlamentare del ddl unioni civili dando un utile contributo nel dialogo la politica e il mondo associativo. Proprio per questo mi stupisce negativamente la scelta di stigmatizzare la posizione di alcuni senatori del mio partito, non solo in modo errato, ma soprattutto basandosi su indiscrezioni del tutto infondate".

Cirinnà ha ricordato che "mancano due settimane all'approdo in aula del ddl 2081 e saranno proprio i giorni a venire ad essere determinanti. Auspico che tutti gli attori in campo, dentro e fuori i palazzi della politica, sappiano assumersi quel ruolo di responsabilità necessario a dare all'Italia una legge giusta, non discriminatoria e che tuteli gli adulti e i bambini".

Il sito Gay.it ha replicato alle critiche con una nota, in cui "a chi oggi parla di ‘liste di proscrizione', perché avremo pubblicato i nomi dei circa trenta senatori dubbiosi sulla stepchild" risponde che "non parliamo di persone qualunque, ma di senatori della Repubblica, scelti coi voti dei loro elettori cui devono rendere conto, in un partito che ha il riconoscimento delle coppie dello stesso sesso nel programma e nello statuto: semplicemente, abbiamo fatto un'operazione verità, smascherando una "fronda" che stava nelle catacombe e sollecitando i senatori a fare distinguo che non avrebbero fatto".

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