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Unioni civili, Di Battista: “Legge importante come altre 20”. Scoppia polemica su Twitter

In un’intervista su La Stampa, il parlamentare del Movimento 5 stelle ha difeso la scelta presa dai senatori grillini sul ddl Cirinnà. Pioggia di critiche dal Pd e una dura reazione da parte del Gay center: “L’invito sarà #novotogayacinquestelle”,
A cura di Claudia Torrisi
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Questa mattina in un'intervista su La Stampa, il parlamentare del Movimento 5 stelle Alessandro Di Battista ha difeso la scelta presa dai senatori grillini sul ddl Cirinnà. "Chi parla di tradimento dovrebbe chiedere conto a un parruccone da ancien régime come Zanda. Sono gli elettori del Pd che dovrebbero chiedere a Renzi di mettere la fiducia", ha detto l'esponente M5s, reduce da un video-spiegazione sulla faccenda.

Quando il giornalista gli ha fatto una domanda circa l'eventualità che l'approvazione del ddl salti del tutto, Di Battista ha risposto semplicemente: "E allora? Quella sulle unioni civili è una legge importante come altre venti". Quest'ultima frase ha scatenato polemiche e reazioni a catena, sia in politica che sui social network.

Il presidente dei deputati del Partito democratico Ettore Rosato ha commentato che "il rispetto degli avversari è un tratto che Di Battista dovrebbe cominciare a sperimentare": "Mai un politico, che tale vuole essere, parlerebbe di una legge che dà diritti a chi non li ha come una cosa da nulla, o tuttalpiù uno strumento per fare sgambetti politici", ha detto, aggiungendo che "c’è tanta strada da fare per diventare classe dirigente". Sul punto è intervenuto anche il presidente del Pd Matteo Orfini, con un tweet dal suo profilo

Critica anche la presidente del Friuli Venezia Giulia, la dem Debora Serracchiani:

Il portavoce del Gay Center Fabrizio Marrazzo ha parlato di "affermaione menefreghista" dell'esponente del M5s Di Battista, che è "segno che al Movimento di Grillo interessa solo fare giochi di palazzo e inserirsi nella spaccatura del Pd sulla legge e non portare a casa una riforma storica, che come tutte le riforme sui diritti, non si fa con la lavagnetta ma con la politica e la cultura della democrazia e della libertà. Se questa continuerà ad essere la posizione dei grillini a partire dalle amministrative di Roma sarà campagna per non votarli". Nonostante, ha aggiunto Marrazzo, "non sono pochi i gay che hanno aderito al movimento grillino e che oggi sono delusi. L'invito sarà #novotogayacinquestelle".

La polemica prosegue su Twitter, sotto l'hashtag #unaleggecometante

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