Unioni civili, Boschi: “Pd al Senato non è autosufficiente, serve un’intesa”
Sulle unioni civili bisogna trovare "un punto d'incontro", perché i voti del Pd "non bastano". Secondo il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi, "in Senato il Partito democratico non ha i numeri per far approvare il ddl sulle Unioni civili, nemmeno se si contano i voti di Sel". Per questo motivo, ha aggiunto, "è necessario trovare un punto di incontro con le forze politiche che ci sono": "Le leggi si fanno se ci sono i numeri, al Senato il Pd non è autosufficiente". Per il ministro "la discussione" che si è svolta in queste ultime settimane rappresenta "già un passo in avanti. Siamo un governo che rappresenta sensibilità diverse. È un atto di coraggio discutere in Parlamento di questo tema". Circa il destino del ddl Cirinnà, Boschi ha dichiarato di non avere "la sfera di cristallo": "Non so quello che accadrà, perché tra l'altro è il primo passaggio in Parlamento. Spero che la strada che dobbiamo percorre sia breve perché ci sono tante persone che aspettano da troppo tempo e hanno diritto a vedere i loro diritti riconosciuti".
E a pochi giorni dal ritorno in Aula de ddl, anche il presidente del Senato Pietro Grasso ha commentato il cammino della legge sulle unioni civili. Alla domanda se fosse plausibile l'ipotesi di dichiarare inammissibili tutti gli emendamenti "supercanguro", il presidente ha risposto che si tratta di "un'ipotesi in campo, vista l'importanza del tema". "Sto valutando – ha aggiunto Grasso – tutte le ipotesi e tutti gli scenari, potendo avere finalmente un fascicolo ‘umano' di soli 1.200 emendamenti al netto delle valutazioni di ammissibilità". I premissivi, come i canguri, ha spiegato in conclusione il presidente del Senato, "sono un'arma tollerata di fronte all'ostruzionismo esasperato. Ora siamo di fronte solo a qualche centinaio di voti".
