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Una sola legge da inizio anno? In Italia si può

Dal 1° gennaio 2011 il Parlamento ha convertito in legge un decreto sui rifiuti in Campania, poi non ha fatto più nulla. L’ultima riunione del Cdm è durata 5 minuti di orologio. Istituzioni ormai allo sbando?
A cura di Alfonso Biondi
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Camera dei deputati e senatori

Un decreto dello scorso novembre sui rifiuti in Campania convertito in legge. Finisce qui l'attività legislativa del Parlamento dal 1° gennaio 2011. Una legge, una sola legge, poi il vuoto. Si conferma quindi, come riporta il Corriere della Sera, il trend negativo dell'anno scorso: nel 2010, infatti, le proposte non governative che vennero approvate furono soltanto 10. Ma non finisce qui. Dal 1° gennaio 2010 ad oggi (in pratica negli ultimi 13 mesi e mezzo) la Camera dei Deputati s'è riunita solamente 171 volte, 129 quella dei Senatori.

Parlamento svuotato quindi della sua funzione? Forse sì. In questo senso, la decisione del  senatore del Partito Democratico Nicola Rossi, che pareva avere dell'incredibile, forse così incredibile non era. Nicola Rossi infatti aveva rassegnato le sue dimissioni da parlamentare perché "questo sistema elettorale fa sì che i parlamentari vengano nominati dai partiti, e non avendo quindi investitura popolare non possono avere indipendenza di giudizio, e senza di questa non si lavora".

Anche il leghista Matteo Brigandì (ora indagato per aver dato a Il Giornale dei documenti sulla Boccassini) rilasciò delle dichiarazioni non molto lontane da quelle di Nicola Rossi: "mi dimetto– disse- perché non ha più alcun senso fare il parlamentare. Le Camere sono state svuotate di ogni loro funzione. Non hanno più alcun potere di iniziativa legislativa e sono state messe nella condizione di fare solo il notaio del governo". Belle parole, rimaste però solamente belle parole. Brigandì, infatti, non ha lasciato la sua poltrona; o meglio l'ha lasciata solamente quando è stato nominato membro del Consiglio Superiore della Magistratura. E che dire poi dell'assenteista da record Antonio Gaglione che ha il 92% di assenze in aula? Un caso sicuramente eccezionale, ma che forse nasconde una vera e propria malattia dell'istituzione.

Anche le riunioni del Consiglio dei Ministri, però, fanno pensare a una certa superficialità dei lavori: basti pensare che l'ultima riunione del Cdm sull'emergenza sbarchi a Lampedusa è durato esattamente 5 minuti. Le 50 riunioni dal 1° gennaio di quest'anno sono durate mediamente 64 minuti; anche il 21 gennaio, in poco più di un'ora, sono stati esaminati e approvati decine di provvedimenti, alcuni dei quali fondamentali come il Piano sanitario nazionale e la disciplina per gli sfratti. Sarà il caso Ruby a preoccupare così tanto la maggioranza?

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