Un “partito” guidato da Landini? Piacerebbe al 10% degli italiani
Come vi stiamo raccontando, Maurizio Landini ha formalizzato qualche settimana fa la nascita della cosiddetta “coalizione sociale”, che raccoglie diversi soggetti e che si propone di apportare un contributo concreto alla discussione politica. Il leader della Fiom ha però più volte fatto capire di non aver alcuna intenzione di “fare un partito tradizionale” e di voler continuare ad essere un uomo del sindacato (sono in molti a ritenere che la sua vera battaglia sia tutta interna alla Cgil), pur non rinunciando ad entrare nel merito delle scelte politiche, in particolare quelle del Governo guidato da Matteo Renzi.
Ora però, un sondaggio realizzato da Nando Pagnoncelli e pubblicato dal Corriere della Sera evidenzia qual è stato il riscontro della proposta di Landini all’interno dell’opinione pubblica, circoscrivendo anche il bacino potenziale dell’elettorato che appoggerebbe il leader sindacale, nel caso in cui decidesse di rompere gli indugi e trasformare la coalizione sociale in un partito tradizionale. Stando a quanto reso noto, dunque, quasi “un italiano su due (47%) pensa che sia un'iniziativa utile perché il nuovo soggetto si occuperebbe di temi considerati importanti ma privi di un adeguata risonanza, mentre il 30% ritiene che, nel bene o nel male, se ne facciano già carico le attuali forze politiche e sociali e non ci sia bisogno di un nuovo soggetto”.
Ma c’è di più, perché, “qualora Coalizione sociale dovesse diventare un partito, il 10% guarderebbe a esso con molta simpatia, il 24% con qualche simpatia, mentre il 43% non avrebbe alcuna simpatia”. Basterà questa consapevolezza per spingere Landini a bere l'amaro calice?