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Un nuovo taglio tassi di interesse della Bce è “molto probabile” a ottobre

La Bce dovrebbe tagliare i tassi di interesse la prossima settimana. Lo conferma in un’intervista il governatore della Banca di Francia e membro del consiglio direttivo Bce Francois Villeroy de Galhau.
A cura di Annalisa Cangemi
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È quasi certo a ottobre un nuovo taglio dei tassi di interesse da parte della Banca centrale europea. Sarebbe il terzo intervento del 2024, dopo giugno e settembre. Lo ha annunciato il governatore della banca centrale francese e membro del consiglio direttivo Bce Francois Villeroy de Galhau, intervistato da la Repubblica.

La ragione di un nuovo taglio, spiega il governatore, non sta tanto nella debolezza dell'economia quanto nel rapido progresso del processo di disinflazione (riduzione dell'inflazione su base annua a seguito di un decremento del tasso di inflazione). Villeroy ha detto chiaramente che alla riunione monetaria del Consiglio direttivo della Bce di giovedì 17 ottobre, un nuovo taglio dei tassi di interesse "è molto probabile". Il taglio era stato anticipato anche dalla presidente della Bce Christine Lagarde, che in audizione all’Europarlamento aveva aperto a un ulteriore taglio dei tassi a ottobre (un altro taglio arriverà probabilmente a dicembre), legato anche al ritorno dell'inflazione verso il target del 2% in modo duraturo, ben lontano dal picco di ottobre 2022, quando toccò il 10,6%.

"La nostra bussola per la politica monetaria e i tagli dei tassi – ha spiegato Villeroy – è anzitutto l’inflazione, che ci ha di nuovo sorpresi al ribasso ed è caduta sotto al 2% a settembre: all’1,8%. È vero, l’inflazione core (quella che indica i prezzi senza i costi energetici e alimentari) è ancora al 2,7% e quella dei servizi più testarda, al 4%. Ma anche la core dovrebbe diminuire gradualmente per avvicinarsi al 2% l’anno prossimo. I mercati si aspettano persino valori più bassi: per il 2025 prevedono un’inflazione sotto all’1,8%. Ciò significa che l’equilibrio dei rischi si sta spostando. Negli ultimi due anni il rischio che abbiamo corso è quello di un overshoot rispetto al nostro obiettivo del 2%. Adesso dobbiamo stare attenti al rischio opposto, a non mancare il nostro obiettivo a fronte di una crescita debole e una una politica monetaria troppo a lungo restrittiva".

"Dobbiamo sperare che la Bce tagli i tassi ancora. Ci vuole coraggio, questo permetterebbe anche di lavorare per ridurre il costo del debito pubblico, perché paghiamo interessi altissimi e spediamo più di interessi che per la sanità", ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, sabato. "Un taglio dei tassi – ha sottolineato – certamente aiuterebbe in questa direzione".

Le ripercussioni della riduzione dei tassi sui mutui

Per i cittadini italiani il taglio dei tassi comporta mutui meno costosi. Secondo l'ultimo ‘Rapporto sul Credito' di Experian, global data tech company, l'ulteriore taglio di 25 punti base (0,25%) da parte della Bce potrebbe portare i migliori variabili sotto la soglia del 4%, ma ancora lontani dai tassi fissi.

Secondo il rapporto le richieste di mutui immobiliari a settembre sono aumentate del 27,1% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente, un dato trainato in particolare dalla forte domanda proveniente dal Sud Italia e dalla Generazione Z. L'analisi di Experian rivela un aumento generalizzato delle richieste di prestiti personali (+10,6% rispetto a settembre 2023), prestiti finalizzati (+2,8%) e finanziamenti online (+12,0%).

"I dati di settembre confermano la vitalità del mercato del credito in Italia, con una crescente fiducia da parte dei consumatori e un'apertura verso soluzioni innovative come il Bnpl (‘Buy Now, Pay Later')", ha commentato Armando Capone, ceo di Experian Italia. "L'aumento delle richieste di Mutui, in particolare tra i giovani e nel Sud Italia, è un segnale positivo per il settore immobiliare e per l'economia del Mezzogiorno. La continua crescita del Bnpl e dei finanziamenti online, invece, evidenzia la crescente importanza del digitale nelle abitudini di consumo degli italiani"

Nicoletta Papucci, direttore marketing MutuiOnline.it, ha aggiunto: "A settembre il mercato dei mutui si è confermato in salute: i tassi stanno proseguendo la loro discesa e rendono i mutui sempre più convenienti dando fiducia al mercato. Oggi la migliore offerta per un mutuo standard a tasso fisso di 20 anni ha un tan del 2,77%, quasi 50 punti base in meno rispetto a ottobre dell'anno scorso quando si attestava al 3,25%. Il fisso resta la scelta scontata al momento: costa in media 136 punti base in meno rispetto al variabile e per questo è scelto da oltre il 99,6% dei clienti di MutuiOnline.it".

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