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Un mutuo a Catanzaro costa 60mila euro in più che a Bologna: la classifica delle Regioni

Nel rapporto della Fabi emerge come i mutui nel Sud Italia costino di più rispetto al Nord: le Regioni con i tassi di interesse più alti sono il Molise e la Calabria, mentre i finanziamenti in Emilia-Romagna sono i meno cari.
A cura di Andrea Miniutti
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Nel Sud Italia richiedere un mutuo a tasso fisso costa di più rispetto al Centro-Nord: lo dice uno studio della Federazione autonoma bancari italiani, realizzato analizzando i dati di Bankitalia. Le Regioni con i tassi di interesse maggiori sono Molise (6,25%), Calabria (6,23%) e Sicilia (6,14%), mentre sono i cittadini dell'Emilia-Romagna ad ottenere finanziamenti al costo più basso (4,03%). Il divario degli importi da pagare è evidente, visto che tra la prima in classifica e l'ultima ci sono oltre due punti percentuali di stacco. Se si prende come esempio un mutuo da 150mila euro da spalmare in 25 anni, la rata mensile nella città di Catanzaro si aggira intorno ai 1000 euro, mentre per un residente bolognese è di circa 800 euro: si tratta di una differenza di circa 60mila euro negli interessi da pagare, in tutto, per l'estinzione del mutuo.

Tra gli altri capoluoghi di Regione, a Milano la rata mensile è di 841 euro, a Roma di 821 euro, a Napoli di 980 euro, a Torino di 859 euro e a Firenze di 906 euro. Sono dati pienamente in linea con i tassi d'interesse medi delle proprie Regioni, con il Lazio (4,24%) e la Lombardia (4,48%) che sono subito dopo l'Emilia-Romagna per i mutui meno cari d'Italia, mentre il Piemonte (4,68%) e la Toscana (5,21%) sono qualche posizione più in là. Invece, la Campania è la quarta Regione per costo dei finanziamenti, con un tasso di interesse medio del 6,02%. Troviamo poi la Puglia (5,91%), la Basilicata (5,87%), l'Abruzzo (5,65%) e la Sardegna (5,61%) seguite dalla Liguria (5,57%), la regione al Nord con i mutui più onerosi. Le ultime Regioni non ancora citate sono: Umbria (5,50%), Veneto (5,33%). Trentino-Alto Adige (5,09%), Val d'Aosta (4,55%) e Friuli-Venezia Giulia (4,50%), quasi tutte nella seconda parte di classifica.

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Il rialzo dei tassi da parte della Bce per cercare di contenere l'inflazione ha influito profondamente sul costo del denaro, rendendo sempre più complicato accedere a prestiti e finanziamenti da parte delle banche. I dati si riferiscono ai mutui a tasso fisso, che nella situazione attuale possono essere più costosi per i clienti, in prospettiva, rispetto a quelli a tasso variabile. Infatti, la Fabi ritiene che il livello del costo del denaro sia vicino al picco, e quindi “si ipotizza una discesa anche per quanto riguarda gli interessi su mutui e prestiti" nei prossimi mesi e anni, "ragion per cui il tasso variabile potrebbe essere meno vantaggioso, in prospettiva, per la banca che eroga un finanziamento”.

Il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, ha spiegato il perché del divario tra Nord e Sud: "Nel Mezzogiorno, in linea di massima, i tassi sono più alti, perché nelle Regioni meridionali del Paese le economie sono più deboli, ci sono più fallimenti di imprese, l’occupazione è meno stabile e vi sono più famiglie in difficoltà con le scadenze dei pagamenti. Per tutte queste ragioni, un mutuo per comprare casa è molto più caro al Sud rispetto al resto d’Italia”.

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