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Un italiano su tre vuole reintrodurre la pena di morte: c’è chi la chiede anche per i casi di furto

Circa un italiano su tre, esattamente il 31%, vorrebbe che in Italia venisse reintrodotta la pena di morte.
A cura di Annalisa Cangemi
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Amnesty International ha decretato il 10 ottobre come giornata mondiale contro la pena di morte

Un italiano su tre guarda agli Stati Uniti come un modello, e vorrebbe vedere reintrodotta nel nostro Paese la pena di morte, pratica ancora in vigore ad esempio in 21 Stati Usa. In Italia la pena di morte per i reati commessi in tempo di pace, che era stata reintrodotta durante il fascismo, è stata eliminata con l'entrata in vigore della Costituzione repubblicana, il 1 gennaio 1948.

Tornare alle esecuzioni capitali per contrastare i reati più gravi, e non solo, sembra ora una buona soluzione al 31% degli intervistati, secondo lo studio "Radar. Valori, comportamenti, gusti, consumi e scelte politiche di Swg, un Osservatorio continuativo sull'opinione pubblica italiana, che viene pubblicato dal 1997 e che si basa su oltre 60mila interviste all'anno. Ne dà conto oggi La Notizia.

Secondo i dati raccolti, il 31% degli intervistati si è detto favorevole alla reintroduzione della pena di morte, il 57% sarebbe contrario. Il 12% preferisce non rispondere. Ma il dato che colpisce di più, sottolinea la Notizia, sono i reati che secondo gli interpellati andrebbero puniti con la pena capitale. E non si parla solo delle condotte più gravi.

Per il 28% la pena di morte potrebbe essere prevista per i casi di omicidio, il 25% la chiederebbe per gli atti di pedofilia. Il 23% la utilizzerebbe per colpire gli stupratori, e il 13% vorrebbe fosse prevista anche nei casi di tentato omicidio. E ancora, il 13% invoca la pena capitale per i casi di violenza domestica, l'11% ritiene che sia adatta a punire i reati di omicidio stradale. Il dato più preoccupante è però la percentuale di coloro che considerano la pena di morte adeguata anche per chi commette un semplice furto: lo pensa il 5% degli intervistati.

Secondo le ultime stime di Amnesty International, sui 195 Paesi che fanno parte dell'Onu, 55 nazioni ad oggi adottano la pena di morte, praticamente un quarto dei componenti delle Nazioni Unite. Ma su questi 55 Paesi, ben 23 non ricorrono alla pena capitale da un decennio. In 9 Paesi si eseguono condanne capitali solo per punire crimini di guerra e stragi di massa. Non si hanno stime però del numero di morti a seguito di condanna capitale, perché, ricorda la Notizia, alcuni Paesi, come ad esempio la Cina (che condanna migliaia di detenuti ogni anno) non forniscono stime ufficiali relative alla pena di morte.

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