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Umberto Bossi: l’Italia è finita, prepariamoci alla Padania. Ma il popolo leghista non lo segue

Contestazioni per Umberto Bossi da Cadore a Schio: il Senatùr sembra non avere più polso sul popolo della Padania. Federalismo fiscale, secessione e taglio delle Province i punti su cui i leghisti sono in disaccordo con i vertici del partito.
A cura di Alessio Viscardi
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Manifestazione della Lega Nord

Dopo essere fuggito nella notte per evitare le contestazioni del popolo leghista, Umberto Bossi cerca il rilancio per riconquistare la base. Ennesimo tira e molla di questa calda estate di turbolenza sui mercati finanziari, mentre l’Umberto in canottiera sembra non guidare più il suo elettorato. Alla sagra padana di Schio, capitale del Veneto leghista, il Senatùr cerca di riscattare la figuraccia di Cadore – dove per due giorni è rimasto recluso nell’hotel Ferrovia di Calalzo per evitare le contestazioni, fuggendo poi nella notte.

A Schio la situazione è diversa, centinaia di manifestanti sono ancora dalla parte di Umberto Bossi. Qui lui cala l’asso, quello della sempre verde “secessione”: “L’Italia finirà male, prepariamoci alla Padania!” esorta il suo popolo. I timori c’erano, i vertici andavano ripetendo ai giornalisti che le tensioni nel Governo e nella Lega sono colpa della “crisi economica mondiale” ma che il “federalismo fiscale” rappresenta la salvezza per l’Italia.

Eppure ci sono molti malumori, come riporta il Corriere della Sera: “Quella del Trota è una schifezza, finché regge la manina del papà ancora ancora lo sopportiamo ma che nessuno si sogni di portarlo a Roma perché qua scoppia un casino”

Sul palco, il claudicante Umberto Bossi sale accompagnato dal governatore Zaia, comincia subito a giustificare l’azzoppamento della Lega al Governo: “Tutta colpa della Bce, che vuole che taglia qua e là e qualcosa alla fine abbiamo dovuto tagliare. Dovevamo scegliere: le pensioni dei poveracci o gli enti locali?” ecco, Bossi sa alla parte dei “poveracci” e taglia Comuni e Province.

Eppure, quando il popolo gli urla: “Via le Province” lui ci tiene a precisare che si tratta di importantissimi simboli di identità locali e che il loro taglio voluto dal Governo non servirà a nulla: “Non si risparmia niente”. “Abbiamo salvato le pensioni” è il liet motiv del discorso di Bossi: “la colpa è di Bankitalia che non vuole bene a questo governo”.

Secondo il Senatùr, la gente “capisce che l’Italia sta finendo male e bisogna prepararsi al dopo, che per noi è la Padania” e subito dopo mugugna, stanco e affaticato, “Padania libera!”. Il popolo è tiepido, allora il numero uno della Lega ri-cala l’asso: “Il federalismo ci salverà” e sale il malumore, urla e fischi dal pubblico: “Ma quale federalismo? Dov’è?”

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