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Ue, trovato l’accordo sulle nomine: von Der Leyen alla Commissione, Lagarde alla Bce

Ursula von Der Leyen presidente della Commissione europea, Christine Lagarde presidente della Bce, Charles Michel presidente del Consiglio europeo e Josep Borrell Fontelles Alto rappresentante per la politica estera comunitaria: alla fine il Consiglio europeo ha trovato la quadra sulle nomine ai vertici delle istituzioni Ue e proporrà questi nomi al Parlamento europeo.
A cura di Stefano Rizzuti
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Alla fine la quadra è stata trovata. Un accordo che si basa sul ruolo di due donne: una alla presidenza della Commissione europea, l’altra alla guida della Bce. L’ufficialità, al termine del vertice europeo tra i capi di Stato e di governo, è stata data su Twitter dal presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk: “Il Consiglio europeo ha trovato l’accordo sulle future leadership delle istituzioni europee”. Ursula von Der Leyen, attuale ministra della Difesa tedesca, sarà la presidente della Commissione europea. Charles Michel, ex premier belga, andrà alla presidenza del Consiglio europeo. La francese Christine Lagarde sarà presidente della Bce. Infine, lo spagnolo Josep Borrell Fontelles sarà l’Alto rappresentante per la politica estera dell’Ue. I nomi decisi dal Consiglio europeo verranno ora sottoposti al Parlamento, che si è riunito oggi per la prima volta in questa legislatura a Strasburgo. Gli eurodeputati, però, potrebbero anche non accettare le nomine stabilite dal Consiglio, ipotesi non del tutto remota secondo quanto sapere da alcuni parlamentari europei del gruppo Socialista.

La scelta dei capi di Stato e di governo piace anche all'Italia: fonti dell'esecutivo guidato da Giuseppe Conte fanno sapere che Palazzo Chigi è "soddisfatto" per le nomine delle due donne alla presidenza della Commissione e della Banca centrale: le due succederanno a Jean-Claude Juncker e Mario Draghi. Commenta anche il vicepresidente del Consiglio, Matteo Salvini: "A prescindere dai nomi, l'importante è che in Europa cambino le regole, a partire da immigrazione, taglio delle tasse e crescita economica. E su questa battaglia l'Italia sarà finalmente protagonista". L'accordo prevede la nomina di tre esponenti di partiti diverse per le tre cariche principali politiche: alla Commissione va una esponente della Cdu e quindi del Partito popolare: von Der Leyen è iscritta al partito di Angela Merkel – a cui è considerata molto vicina – dal 1990 e dal 2005 è ministra nei governi guidati dalla cancelliera. Sul suo nome, comunque, la stessa Merkel – a nome del governo tedesco – non ha votato, astenendosi per le criticità espresse a Berlino dalla componente socialista dell'esecutivo. Charles Michel, premier belga, è invece proveniente dall'area liberale e dovrebbe succedere al polacco Donald Tusk. Borrell è il ministro degli Esteri spagnolo ed è appartenente alla famiglia socialista: attualmente il suo futuro ruolo è ricoperto dall'italiana Federica Mogherini. Rimane aperta l'ultima partita, quella per la presidenza del Parlamento europeo: si parla dell'ipotesi di una legislatura intera guidata da un esponente dei Socialisti & Democratici, ma l'accordo per trovare il successore di Antonio Tajani deve ancora essere definito. Donald Tusk comunica che sono stati decisi anche i vicepresidenti della Commissione europea: saranno l'olandese (socialista) Frans Timmermans e la liberale Margrethe Vestager. Anche all'Italia dovrebbe andare una vicepresidenza.

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