Ue, Decaro promuove Von Der Leyen: “Molto progressista”. Tridico: “Non sono d’accordo”
Nel suo discorso alla plenaria di Strasburgo, Ursula von der Leyen "è stato molto progressista". Lo dice ai microfoni di Fanpage.it, l'eurodeputato neoeletto Antonio Decaro.
Il dem promuove la relazione che la presidente della Commissione europea, appena confermata per un secondo mandato, ha tenuto prima del voto. "Ha dato risposte anche alle richieste che avevamo fatto durante la delegazione dei Socialisti e democratici, a partire dal tema della casa, con addirittura un Commissario ad hoc, ma anche il Green Deal, i diritti civili, il lavoro", commenta. "Fino a ieri non avevamo avuto risposte, per fortuna sono arrivati oggi".
Secondo l'ex sindaco di Bari, nella Commissione Ue on c'è stato quello spostamento a destra auspicato da qualcuno. "È stata attenta ai temi che abbiamo posto come Socialisti", dice ribadendo l'appoggio di S&D, all'interno della maggioranza Ursula. "Spero che Meloni non la voti, perché la maggioranza è una maggioranza chiara e non abbiamo le stesse idee della premier sui temi che di cui discuteremo qui", aggiunge.
Ma se per Decaro il discorso di Von Der Leyen è stato più vicino all'area europeista del centrosinistra, più che a quella conservatrice, Pasquale Tridico non la pensa affatto così. "Ci ha deluso soprattutto per quanto riguarda la mancata ricerca della pace e ci preoccupa quest'escalation con l'istituzione di un commissario militare", dice l'eurodeputato grillino.
"Così come ci delude la mancata prospettiva di un programma per il lavoro contro le disuguaglianza e contro la povertà, l'istituzione di un reddito minimo, oltre al salario minimo. A mio parere c'è poco di progressista", prosegue ribadendo il voto contrario della delegazione europea del M5s.
Per Tridico la contraddizione di Von Der Leyen è "evidente nel Patto di stabilità, che ci riporta alla austerità. Il nostro Paese, ad esempio quest'anno dovrà trovare un modo per ridurre la spesa pubblica di 13 miliardi, un rientro del disavanzo dello 0,6% come ci richiede il Patto", osserva. "È un libro dei sogni da quel punto di vista perché poi nelle pratiche abbiamo una governance economica che ritorna al passato e quindi degli strumenti economici che ci spingono verso l'austerità. Posso anche dire che faccio un piano per gli alloggi, ma poi dove le prendono le risorse se allo stesso tempo ho varato un patto di stabilità che mi costringe alla riduzione della spesa pubblica?", chiede commentando le politiche abitative illustrata dalla candidata del Ppe nella sua relazione programmatica.
Infine, il sostegno all'Ucraina. "Noi siamo pacifisti. Essere pacifisti nel mondo, progressista, è qualcosa che arricchisce e che nobilita soprattutto questo campo politico", dice Tridico in risposto a chi accusa il partito di Giuseppe Conte di esprimere sul conflitto russo-ucraino una posizione filoputiniana. "Nella storia delle dottrine politiche il pacifismo è stato sempre dalla parte dei progressisti. Mi stupisco del fatto che molti possano meravigliarsi che i progressisti siano pacifisti. Siamo per la soluzione pacifica in Ucraina e abbiamo un atteggiamento già espresso di condanna forte dell'aggressione della Russia. La soluzione va ricercata diplomaticamente con l'istituzione di un commissario per la pace", conclude.