Ucraina, i complimenti del ministro russo Lavrov a Berlusconi: “È un politico esperto e ragionevole”
La Russia apprezza le dichiarazioni di Silvio Berlusconi sulla guerra in Ucraina. Non era certo un mistero che le parole pronunciate da Berlusconi in diverse occasioni fossero molto vicine alla linea di Vladimir Putin sull'invasione dell'Ucraina: il leader di Forza Italia negli ultimi mesi non si è trattenuto dal criticare duramente il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, incolpandolo dell'inizio della guerra e della mancanza di un trattato di pace.
Oggi, a Nuova Delhi dove si tiene un incontro del G20, a confermare la vicinanza tra Berlusconi e il governo russo è stato il ministro degli Esteri Serghei Lavrov. A una domanda dei giornalisti italiani sulla posizione del presidente di Forza Italia, Lavrov ha risposto: "Sentiamo le valutazioni e le dichiarazioni di tanti leader internazionali e politici con esperienza. Ovviamente, Silvio Berlusconi è uno di loro. È un uomo ragionevole che non cerca di dipingere tutto in bianco e nero".
Berlusconi, ha continuato Lavrov, "non cerca di intensificare tensioni nel mondo sotto lo slogan della lotta della democrazia contro l'autocrazia". Non solo, ma l'ex presidente del Consiglio italiano "comprende la necessità di risolvere i problemi da cui dipende la nostra vita". Insomma, per la Russia il merito di Berlusconi è che vede le sfumature nello svolgimento del conflitto, cerca di smorzare le tensioni internazionali e mette al primo posto la risoluzione dei problemi, cioè il raggiungimento della pace. Una spiegazione non molto diversa da quella che numerosi esponenti di Forza Italia si sono trovati a dare, nelle scorse settimane, per correggere il tiro sulle affermazioni più filo-russe del loro presidente.
Quante volte Berlusconi ha difeso Putin e la Russia sull'invasione dell'Ucraina
Tra i vari interventi di Berlusconi sul tema della guerra, uno dei più eclatanti si era tenuto pochi giorni prima delle ultime elezioni politiche, nel settembre 2022. Intervistato a Porta a porta, Berlusconi aveva detto che "Putin è stato spinto a fare questa operazione speciale in Ucraina" per "sostituire il governo Zelensky con persone perbene". Secondo il leader italiano, l'invasione avrebbe dovuto durare "una settimana", ma c'era stata "una resistenza imprevista, che poi è stata foraggiata con armi di tutti i tipi dall'Occidente". Una versione dei fatti piena di errori fattuali. Meno di un mese dopo erano arrivate le intercettazioni in cui Berlusconi diceva di aver riallacciato i rapporti con Putin.
Più di recente, il 12 febbraio, Berlusconi ha dichiarato che, se fosse stato presidente del Consiglio, non avrebbe parlato con Zelensky. "Stiamo assistendo alla devastazione del suo paese e alla strage dei suoi soldati e dei suoi civili. Bastava che cessasse di attaccare le due repubbliche autonome del Donbass e questo non sarebbe accaduto, quindi giudico, molto, molto negativamente il comportamento di questo signore", ha affermato.
In questa occasione, lo stesso Zelensky ha risposto, dicendo che "la casa di Berlusconi probabilmente non è mai stata bombardata, i russi non sono mai arrivati con i carri armati nel suo giardino, nessuno ha mai ammazzato i suoi parenti". Dal governo è arrivata una presa di distanze immediata dalle parole di Berlusconi, ricordando che l'Italia ha sempre appoggiato l'Ucraina. E gli esponenti di Forza Italia hanno difeso il loro leader, a partire dal ministro degli Esteri Antonio Tajani, che ha cercato di dare una diversa interpretazione alle sue parole.