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Guerra in Ucraina

Il ministro Guerini spiega perché stiamo tenendo segrete le armi che l’Italia invia all’Ucraina

Il ministro Guerini in audizione alla Camera: “È possibile che il conflitto si intensifichi ulteriormente nei prossimi giorni, stante il presumibile obiettivo di conseguire da parte russa risultati ‘tangibili’ entro la data simbolica del 9 maggio”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il ministro della Difesa Lorenzo Guerini, in audizione nelle commissioni Difesa di Camera e Senato, ha parlato dei recenti sviluppi della situazione in Ucraina, e ha detto che potremmo aspettarci un'intensificazione dell'offensiva russa: "È possibile, ed in parte sta già avvenendo, che il conflitto si intensifichi ulteriormente nei prossimi giorni, stante il presumibile obiettivo di conseguire da parte russa risultati ‘tangibili' entro la data simbolica del 9 maggio". Perché questa data?

In quel giorno in Russia si celebra la Giornata della memoria per i caduti della grande guerra patriottica, chiamata anche la Giornata della vittoria. Si ricorda la resa delle forze tedesche durante la Seconda guerra mondiale, e quindi la vittoria dell'Armata rossa contro il nazismo. I festeggiamenti avvengono con una parata a Mosca. Si tratta quindi di una data dal forte valore simbolico, e Putin potrebbe sfruttarla per annunciare un allargamento del conflitto e l'inizio di una guerra totale in Ucraina. Non più quindi un'"operazione speciale", ma una vera e propria dichiarazione di guerra ufficiale, anche se il Cremlino ha già chiarito di non avere alcuna intenzione di dichiarare ufficialmente guerra all'Ucraina. Ma se ciò accadesse potrebbe esserci un nuovo attacco alla capitale Kiev (anche se questa mossa secondo l'intelligence britannica resta azzardata), e il fronte dei combattimenti potrebbe ancora una volta spostarsi dal Donbass ad altre zone del Paese – per esempio la città costiera di Odessa potrebbe essere il prossimo obiettivo – per tentare di ‘denazificare' l'Ucraina. Quel che è certo è che la dichiarazione ufficiale di guerra comporterebbe un impiego ancora maggiore di uomini e di mezzi.

"La postura aggressiva della Russia si conferma attraverso l’ambiguità e gravità dei messaggi rispetto alla minaccia nucleare ed all’esibizione di capacità balistiche come il missile intercontinentale ‘Sarmat', che lo scorso 20 aprile è stato testato nel territorio russo, percorrendo una traiettoria di 5mila Km sino all’estremo oriente russo, nel Poligono di Kura", ha ricordato oggi il ministro Guerini.

"La situazione, comunque, non è chiaramente definibile sia nei risultati di breve termine di carattere operativo che negli obiettivi finali. Quest'ultimi, infatti, potrebbero essere rivisti sulla base delle capacità di resistenza dell'Ucraina ovvero ampliati qualora si assistesse ad un suo cedimento, con potenziale espansione dell'occupazione russa sino ad Odessa, per precludere all'Ucraina l'accesso al Mar Nero". Per quanto riguarda invece la situazione sul terreno di guerra il ministro ha ricordato che "stiamo assistendo a una rilevante azione nel Donbass e nei territori contesi degli oblast di Donetsk e Lugansk, ad una drammatica e feroce offensiva per occupare la città portuale di Mariupol, strategica per il controllo del Mare di Azov, al fine di avanzare lungo la linea costiera che collega il Donbass alla Crimea". 

Perché l'Italia mantiene il segreto sull'invio di armi agli ucraini

Il ministro dem ha spiegato che la lista degli armamenti che l'Italia sta fornendo all'Ucraina è stata secretata per almeno tre motivi: "Per non far percepire alla parte russa in termini provocatori questa attività, avendo cura di non enfatizzarne la comunicazione"; "per non rendere note le eventuali vulnerabilità e criticità delle forze armate ucraine" e "perché in certi casi i Paesi produttori di armi hanno chiesto di mantenere la riservatezza".

"La secretazione – ha ribadito il ministro – è frutto di una decisione condivisa in sede informale Ue, con l'Ucraina e con i Paesi donatori di armi. Il Parlamento, dal canto suo, è stato informato in maniera dettagliata: sono andato due volte davanti al Copasir, organo di garanzia e controllo con poteri estesi presieduto peraltro da un membro dell'opposizione, e in quella sede ho elencato materiali, quantità e tipologie di armi. Preciso che si tratta di materiale attualmente in dotazione alle forze armate italiane e questo significa che da parte nostra c'e' la massima attenzione affinché non vi sia una conseguenza sulle scorte". 

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