Ucraina, Evi (Europa Verde): “Transizione energetica ancora più urgente, Commissione Ue guarda al passato”
L'invasione dell'Ucraina da parte della Russia ha messo prepotentemente in luce, tra le altre cose, quanto la questione energetica influenzi la politica internazionale degli Stati. "La dipendenza dalle fonti fossili genera guerra, genera conflitti, noi invece dobbiamo creare un modello energetico che costruisca la pace", dice a Fanpage.it l'europarlamentare di Europa Verde Eleonora Evi, intervistata a margine dell'assemblea del partito a Roma. La ricetta di Evi per liberarsi dalla dipendenza dal gas russo prevede: "l'efficienza energetica, con una forte riduzione dei consumi e poi lo sviluppo delle rinnovabili, dando anche la possibilità ai cittadini di auto-prodursi la propria energia".
Nei giorni scorsi intanto, la Commissione europea ha delineato la propria strategia di emergenza per rispondere alla crisi degli approvvigionamenti, provocata dal conflitto. Pur riconoscendo dei passi avanti per accelerare la transizione ecologica, Evi considera il piano "REpower Eu", ancora troppo rivolto verso il passato. "Dando il via libera alla diversificazione degli approvvigionamenti – dice la deputata -, la Commissione lancia l'ennesima ancora di salvezza a un sistema basato sulle fonti fossili. Non è creando nuove dipendenze che risolveremo il problema".
Per Evi, l'aumento dei prezzi dei carburanti e dell'energia è causato "da una grande bolla speculativa, come ha detto anche il ministro Cingolani". L'esponente verde però rimprovera al governo di non aver ancora agito "per tassare gli extraprofitti indebitamente ottenuti, dai colossi delle fossili in particolare, tartassando invece cittadini e imprese". Netta anche l'opinione contro le ipotesi di un possibile ritorno agli investimenti sul nucleare: "solo folli e pazzi, come Calenda, possono riproporre queste ricette del passato".
Evi invita a non dimenticare l'urgenza della transizione ecologica, anche di fronte alle ovvie preoccupazioni per l'evolversi del conflitto: "è di pochi giorni fa l'ultimo report degli scienziati dell'Onu che ci impone di fare presto". Per evitare che la crisi internazionale rallenti il processo, l'eurodeputata invita a rendere: "la transizione ecologica socialmente desiderabile, giusta ed equa. Bisogna far pagare di più chi inquina e meno chi non lo fa. Oggi non è così".