Di cosa si parlerà al Consiglio Europeo del 29 e 30 giugno 2023 e cosa dirà Giorgia Meloni
Quello del 29 e 30 giugno a Bruxelles, sarà un Consiglio europeo fondamentale. Sul tavolo dei capi di Stato e di governo della Ue tantissime questioni: dagli ultimi sviluppi della guerra in Ucraina, compresa la rivolta (rientrata nel giro di 24 ore) dei mercenari Wagner, fino alla situazione economica, al tema della Difesa comune e alla spinosa gestione dei flussi migratori, che continua a essere motivo di scontri e divisioni nella Ue. Ma anche una delle priorità per il governo italiano. Giorgia Meloni ha assicurato che il nostro Paese porterà agli altri leader europei una linea chiara, su cui ci sarebbe la convergenza dei Paesi mediterranei: dopo un bilaterale con il presidente francese Emmanuel Macron, infatti, la presidente del Consiglio aveva parlato di un'intesa tra Roma e Parigi a riguardo.
La questione migranti
Dall'inizio dell'anno in Italia sono sbarcate già 60 mila persone, circa il triplo di quelle arrivate nello stesso periodo di tempo negli anni scorsi. Meloni cercherà quindi di concentrare la discussione sul tema delle migrazioni, per portare a casa passi avanti concreti. Si parla, ad esempio, di mettere mano al bilancio pluriennale dell'Unione per sostenere le politiche migratorie: una possibilità accolta con favore dall'Italia, Paese di primo approdo, ma vista invece negativamente da altri, come quello di Viktor Orban. Un'intesa, quindi, potrebbe essere molto più difficile del previsto. Nei due giorni di vertice, come fa sapere lo stesso Consiglio Ue, i leader parleranno di:
- rafforzamento dell'azione esterna
- controllo efficace delle frontiere esterne
- dimensione interna
La Guerra in Ucraina
Quello dei flussi migratori, comunque, non sarà l'unico argomento di discussione. Per i leader europei rimane infatti centrale la questione ucraina. Non solo di come continuare a sostenere Kiev per rispondere all'aggressione russa, si parlerà anche della ricostruzione. Sempre nel comunicato del Consiglio Ue si legge:
Dall'inizio della guerra, l'UE e i suoi Stati membri hanno messo a disposizione dell'Ucraina e del suo popolo circa 72 miliardi di euro e hanno adottato una serie di misure restrittive senza precedenti nei confronti della Russia. L'UE è saldamente al fianco dell'Ucraina e del suo popolo e continuerà a sostenere con forza l'economia, la società, le forze armate e la futura ricostruzione del Paese.
Il mercato unico e la politica industriale dell'Ue
I leader si concentreranno anche sulla politica industriale dell'Ue, così come sul mercato unico e sulla competitività e produttività a lungo termine dell'Europa. Già durante lo scorso vertice si era discusso a lungo di come "costruire un'economia solida e adeguata alle esigenze future che garantisca prosperità a lungo termine", un tema su cui torneranno per rendere il mercato unico europeo meno vulnerabile alle crisi.
Sicurezza, difesa e relazioni esterne
Sarà centrale anche la questione della sicurezza e di una Difesa comune, così come si discuterà della cooperazione tra Unione europea e Nato in vista del prossimo vertice dell'Alleanza Atlantica che si terrò a Vilnius tra l'11 e il 12 luglio.
I leader dell'UE faranno il punto sui progressi compiuti nell'attuazione delle precedenti conclusioni, compresa la dichiarazione di Versailles, in cui i leader hanno delineato misure volte a rafforzare le capacità di difesa dell'UE e la bussola strategica, che definisce un insieme coerente di azioni per contribuire a preservare gli interessi dell'UE e a proteggere i cittadini europei.I leader dovrebbero fornire ulteriori orientamenti sulla capacità di sicurezza e di difesa dell'UE, in particolare in termini di acquisizioni, investimenti e produzione.
Infine, i capi di Stato e di governo faranno un punto sulle relazioni esterne: in particolare "terranno una discussione strategica sulla Cina".
Le comunicazioni di Giorgia Meloni in Parlamento
Oltre a questi temi, Meloni intervenendo per le comunicazioni in vista del Consiglio Ue alla Camera, ha anche parlato della decisione della Bce di un nuovo rialzo dei tassi: "L'inflazione è tornata a colpire l'economia, è un'odiosa tassa occulta che colpisce soprattutto i meno abbienti. È giusto combatterla con decisione ma la semplicistica ricetta dell'aumento dei tassi intrapresa dalla Bce non appare agli occhi di molti la strada più corretta. L'aumento dei prezzi non è figlio di un'economia che cresce troppo velocemente ma di fattori endogeni, primo tra tutti la crisi energetica. Non si può non considerare il rischio che l'aumento costante dei tassi sia una cura più dannosa della malattia", ha detto.
Invece, parlando del Mes: "Lo voglio dire con serenità ma anche con chiarezza: non reputo utile all’Italia alimentare in questa fase una polemica interna su alcuni strumenti finanziari, come ad esempio il Mes. L’interesse dell’Italia oggi è affrontare il negoziato sulla nuova governance europea con un approccio a pacchetto, nel quale le nuove regole del Patto di stabilità, il completamento dell’Unione bancaria e i meccanismi di salvaguardia finanziaria si discutono nel loro complesso nel rispetto del nostro interesse nazionale. Prima ancora di una questione di merito c’è una questione di metodo, su come si faccia a difendere l’interesse nazionale".