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Ucraina, Di Maio: “Dobbiamo evitare guerra nel cuore dell’Europa, pronti a nuove sanzioni se serve”

“Condanniamo la decisione della Russia di inviare le truppe, con una sedicente ragione di peacekeeping, nel Donbass. È un gesto che rischia di esacerbare una situazione già molto tesa. Dobbiamo evitare una guerra nel cuore dell’Europa”: lo ha detto il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, intervenendo in Parlamento per l’informativa urgente sulla crisi in Ucraina.
A cura di Annalisa Girardi
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Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, è intervenuto in Parlamento per fare il punto su quanto sta accadendo in Ucraina, nella crisi tra Nato e Russia. "È una crisi che ha subito una forte accelerazione e che mette a rischio la stabilità e la prosperità del mondo e soprattutto minaccia l'ordine internazionale e la libertà. Non è una disputa territoriale, sono in gioco i nostri valori. Mostrarci arrendevoli oggi, pagheremo un prezzo molto alto domani", ha detto Di Maio, sottolineando che da parte dell'Occidente ci sono stati tutti i tentativi di dialogo e soluzione diplomatica. Ma poi Vladimir Putin ha violato l'integrità ucraina riconoscendo le repubbliche separatiste del Donbass, ha spiegato. "Non ci potranno essere nuovi incontri bilaterali con i vertici russi se non si allenterà la tensione", ha aggiunto ancora Di Maio. Non ci sarà quindi alcuna visita del presidente del Consiglio, Mario Draghi, a Mosca.

"La decisione di Mosca mina gli accordi di Minsk", ha continuato Di Maio, condannando nuovamente anche "l'annessione illegale della Crimea" del 2014. E ancora: "Condanniamo la decisione della Russia di inviare le truppe, con una sedicente ragione di peacekeeping, nel Donbass. È un gesto che rischia di esacerbare una situazione già molto tesa. Ricordo che si stima una presenza russa lungo i confini con l'Ucraina tra 170 e 190 mila unità. Inoltra siamo molto preoccupati dalla decisione di proseguire le esercitazioni congiunte di Mosca e Minsk".

Per poi proseguire spiegando che gli ultimi sviluppi rischiano "di aprire la strada ad un'operazione militare su larga scala della Russia in Ucraina, che potrebbe essere preceduta o accompagnata da azioni ibride, soprattutto incentrate su eventuali attacchi cibernetici". Il ministro ha quindi invitato nuovamente tutti i cittadini italiani a lasciare il Paese, nonostante l'ambasciata rimanga per ora a Kiev. Di Maio ha quindi ricordato che dopo l'annuncio di Putin di lunedì sera il governo italiano ha subito condannato quella decisione, che ha definito un grande ostacolo alla soluzione diplomatica.

Quindi, le sanzioni. Sono scattate da parte dell'Unione europea, degli Stati Uniti e del Regno Unito a individui e banche. Di Maio ha ribadito l'unità degli alleati nell'imporre sanzioni a Mosca, che devono essere "ferme ed efficaci". E ha sottolineato: "Ulteriori misure restrittive potrebbero essere adottate in caso di altre azioni da parte russa". L'Italia, ha spiegato, sta lavorando insieme all'Ue e agli USA a nuovi pacchetto di sanzioni che funzionino come deterrente ad azioni militari. "Sappiamo che anche i nostri imprenditori hanno subito perdite per le sanzioni, lavoriamo per ridurre l'impatto sui nostri interessi", ha aggiunto. Ma alcuni principi non sono negoziabili: "Consapevoli di pagare un prezzo importante per la tutela di valori e principi comuni non negoziabili, siamo anche consci del valore deterrente delle misure restrittive volto a impedire che la Russia alimenti ulteriormente la tensione sul terreno. Ciò comporterebbe un prezzo ancora più alto per tutti gli attori in gioco".

Di Maio ha quindi  annunciato che l'Italia sta lavorando per stanziare 110 milioni a favore della popolazione ucraina: "Sono anche allo studio misure di sostegno alle forze militari ucraine, con l'invio di materiali non letali". Ha poi ribadito come siano necessari tutti gli sforzi necessari "per evitare una guerra nel cuore dell'Europa. L'Italia respinge il tentativo russo di ristabilire in Europa sfere di influenza e ribadire il principio di porta aperta della Nato". Infine, parlando del Nord Stream 2 e della questione energetica, Di Maio ha sottolineato che non solo l'Europa dipende dal gas russo, ma anche Mosca ha interessi in mantenere quello che è il suo principale cliente: "Il cancelliere Scholz, in risposta dell'aggravarsi della crisi, ha sospeso le procedure autorizzative del nuovo gasdotto. Il gas russo che arriva in Italia transita interamente per i gasdotti ucraini. Una ragione in più per evitare il conflitto. Disinnescare la minaccia sull'approvvigionamento via Ucraina – che finora è stato per l'Italia regolare – significherebbe anche allentare le tensioni dei mercati. Tensioni che, come ben sappiamo, hanno riflessi sui prezzi del gas. Serve coordinamento europeo nello stoccaggio del gas e nella formazione nei contratti di fornitura".

Infine Di Maio ha concluso affermando di sperare che una soluzione diplomatica sia ancora possibile, per quanto la finestra stia riducendo sempre più dopo le azioni della Russia: "Malgrado la gravità del momento e gli ultimi sviluppi cui stiamo assistendo in queste ore, vogliamo continuare a concentrarci su ogni iniziativa diplomatica che possa scongiurare una guerra. Una soluzione che riteniamo ancora possibile, anche se con margini che si riducono di giorno in giorno. Non possiamo lasciare che ora si alzi il vento dello scontro, in un continente che ha già conosciuto la tragedia di due guerre mondiali".

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