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Guerra in Ucraina

Ucraina, Di Maio: “700 morti negli attacchi, anche neonati. Bombe a grappolo anche in zone popolate”

Il ministro degli Esteri Di Maio è intervenuto alla Camera durante un’informativa sulla situazione in Ucraina: “Stiamo imponendo quei costi pesantissimi che Mosca sapeva avrebbe patito, se avesse imboccato questa strada insensata e assurda”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio è intervenuto alla Camera per un'informativa sugli ultimi sviluppi del conflitto tra Russia e Ucraina. Il titolare della Farnesina ha fatto sapere che ci sono ancora 346 nostri connazionali in Ucraina: "Restano oggi in Ucraina 346 cittadini italiani che sono una assoluta priorità, restiamo in contatto con tutti coloro che hanno richiesto assistenza e vogliono lasciare il paese, stiamo lavorando con la Croce Rosse per corridoi umanitari localizzati per far uscire la popolazione civile". Il ministro pentastellato ha dato anche conto del numero di rifugiati arrivati in Italia: sono oltre a 47mila dall'inizio della guerra.

"Sono trascorse tre settimane dall'avvio di quella che Mosca continua a definire una operazione militare speciale, lanciata contro l'Ucraina nella notte del 24 febbraio. In realtà si tratta di una guerra di aggressione non provocata, ingiustificabile e contraria alle più elementari norme del diritto internazionale. E sta provocando la più grave catastrofe umanitaria in Europa dal secondo dopoguerra ad oggi".

"Le Nazioni Unite confermano che quasi settecento ucraini inermi di qualunque età, persino alcuni neonati, hanno perso la vita, per lo più in vigliacchi e insensati attacchi missilistici, aerei e di artiglieria che hanno preso di mira i principali centri urbani dell’Ucraina. In alcuni casi addirittura mentre la popolazione fuggiva, convinta di poter contare su una finestra di tregua umanitaria per evacuare. È verosimile che i numeri effettivi siano molto più elevati".

"L'offensiva russa prosegue senza sosta e senza alcun rispetto per le norme di diritto internazionale umanitario", ha aggiunto. "Gli ospedali, gli asili, le scuole e altre infrastrutture civili sono oggetto della furia dell'attacco, che punta con ogni evidenza, a far cadere le città che resistono".

"Le truppe russe assediano città come Kharkiv, Mariupol, Kherson, Odessa e Sumy, su tre lati dei confini dell'Ucraina. Un'operazione concentrica che converge verso la capitale Kiev, le cui condizioni appaiono ormai disperate. I bombardamenti si sono ormai estesi anche alle città dell'Ucraina occidentale: a Leopoli, dove opera la nostra Ambasciata, e a Ivano Frankivsk. Zone a pochi chilometri dal confine polacco, vale a dire da Ue e Nato".

"Le Nazioni Unite hanno ricevuto rapporti attendibili sull'uso di munizioni a grappolo da parte delle forze russe, anche nelle aree popolate. Condanniamo fermamente l'uso di queste armi odiose, bandite a livello internazionale: colpiscono indiscriminatamente anche la popolazione civile", ha detto Di Maio.

Il governo italiano è preoccupato per il verificarsi di un possibile disastro nucleare: "Chiediamo alla Russia la cessazione di ogni attacco, in particolare di quelli agli impianti nucleari, le conseguenze sarebbero catastrofiche. Sosteniamo con forza l'azione dell'agenzia internazionale per l'energia atomica per l'attuazione di specifiche misure volte alla messa in sicurezza delle centrali nucleari". 

"I profughi fuori dal Paese sono ormai 3 milioni, e potrebbero raggiungere la cifra di 5 milioni. La Farnesina ha avviato per questo fin dall'inizio un tavolo permanente con tutte le amministrazioni competenti. Non faremo mancare il nostro appoggio. La cooperazione italiana si è attivata immediatamente per prestare assistenza alle persone più vulnerabili rimaste in Ucraina. Oltre ai 110 milioni come sostegno generale al bilancio dello Stato ucraino e al milione di euro devoluto al Comitato internazionale della Croce rossa, a poche ore dall’inizio delle operazioni militari russe, sono stati deliberati contributi per 25 milioni di euro in risposta agli appelli presentati dalle Nazioni Unite e dal Movimento internazionale della Croce rossa. Questo pacchetto di misure, oggetto di una riunione di coordinamento con la società civile presieduta dalla viceministra Sereni, contribuirà ad alleviare le sofferenze dei milioni di ucraini in difficoltà, all’interno del Paese e nei Paesi confinanti".

"Abbiamo adottato un ulteriore intervento da 10 milioni di euro, tramite il Fondo migrazioni e in collaborazione con l’Alto Commissariato Onu per i rifugiati, focalizzato sulle esigenze dei minori e sulla protezione dei più fragili tra i molti rifugiati ucraini in Moldova". Ai contributi finanziari vanno ad aggiungersi le donazioni di beni, "aiuto prezioso caratterizzato da operazioni logistiche molto complesse. Abbiamo fornito alla Croce Rossa italiana quasi 5 tonnellate di kit sanitari, poi consegnati alla consorella ucraina. Il 7 marzo abbiamo spedito dalla Base di pronto intervento umanitario delle Nazioni Unite di Brindisi un carico di circa 20 tonnellate di materiali umanitari, che comprendono dai beni di prima accoglienza ai kit igienico-sanitari. Tutto questo materiale confluisce in un centro di raccolta in Polonia nel quadro del Meccanismo europeo di protezione civile. Nell'ambito dello stesso Meccanismo, abbiamo inoltre spedito ulteriori 20 tonnellate di beni umanitari di diverso genere verso la Moldova a beneficio dell'accoglienza dei rifugiati ucraini".

"Non possiamo fare a meno di un approccio europeo, e per questo abbiamo attivato la direttiva temporanea per la protezione dei rifugiati. Stiamo lavorando per l'apertura di corridoi umanitari".

"L’Italia e tutta la comunità euro-atlantica si stanno mostrando più compatte e determinate che mai nel sostegno all’Ucraina, alla sua popolazione e alla sua resistenza verso l’aggressore russo. Stiamo imponendo quei costi pesantissimi che Mosca sapeva avrebbe patito, se avesse imboccato questa strada insensata e assurda", ha sottolineato il ministro M5s. Di Maio ha inoltre ribadito il no dell'Italia dalla no-fly zone, richiesta rilanciata più volte dal presidente ucraino Zelensky. La via delle sanzioni – sono 4 i pacchetti di sanzioni che sono stati adottati fino ad ora – è la principale carta che i Paesi Nato possono giocare. A questo proposito Di Maio ha ricordato l'esclusione di 7 banche svizzere dal circuito Swift: "La borse di Mosca è chiusa da due settimane, il rublo si è fortemente svalutato". Se Mosca non dovesse rivedere le sue posizioni ci saranno sanzioni ancora più dure, avvisa Di Maio. "Non cederemo a ricatti sull'energia". Dopo le visite in Qatar, in Algeria, in Angola e in Congo, il ministro ha annunciato che ha in agenda altre missioni, per trovare nuovi partner commerciali per l'energia.

Alla fine dell'intervento il ministro ha ricordato la protesta anti Putin di una giornalista russa durante un tg della tv di Stato: "Emblematico il gesto coraggioso di Marina, la giornalista che ha lanciato il suo ‘no' alla guerra in diretta tv, consapevole delle conseguenze. A conferma che questa non è una guerra del popolo russo, al quale l'Italia resta vicina, e che soffre anch'esso per una scelta scellerata". 

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