Ucraina, Crosetto risponde a Conte: “L’invio di armi l’hanno votato loro, noi stiamo solo eseguendo”
Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha risposto (a distanza) alle accuse che Giuseppe Conte ha rivolto al governo nel suo intervento alla Camera. "Il governo ha le orecchie pronte per raccogliere le istanze della lobby delle armi", ha detto il presidente del Movimento 5 stelle.
Il dibattito a Montecitorio era incentrato sull'invio di armi all'Ucraina. Una mozione del Movimento 5 stelle, poi bocciata dai deputati, chiedeva di rallentare sulla fornitura di equipaggiamento militare all'esercito ucraino. Nella discussione, Conte ha attaccato il governo Meloni perché "ha annunciato un sesto decreto per l'invio di armi all'Ucraina, ma questa non può essere una routine".
"Non si può assumere una decisione simile", ha detto Conte, senza "un confronto politico sul tema". Servirebbe quindi "un passaggio nelle aule parlamentari, anche per garantire informazione trasparente ai cittadini", perché "se il governo vuole continuare la linea di armi a oltranza e zero negoziati, venga in Aula e ci metta la faccia, davanti agli italiani".
La risposta del governo è arrivata, come detto, dal ministro della Difesa, Guido Crosetto. Intercettato dai microfoni di Fanpage.it, Crosetto ha dichiarato che "il governo, in particolare il ministero della Difesa, sta dando esecuzione a 5 decreti presi da un precedente governo, il cui principale partito era il partito di Conte"
A marzo 2022, poche settimane dopo l'inizio dell'invasione russa in Ucraina, il Parlamento aveva votato per approvare il cosiddetto decreto Ucraina, con cui il governo Draghi stabiliva una serie di misure in sostegno del Paese invaso. Tra queste c'era l'invio di armi, con un provvedimento che permetteva al governo di procedere fino al 31 dicembre 2022 senza ulteriori passaggi in Parlamento.
Alla Camera c'erano stati 367 voti a favore, 25 contrari e 5 astenuti, con diversi parlamentari (soprattutto di Lega e Movimento 5 stelle) che non avevano partecipato. Il M5s era stato favorevole, con solo due deputati contrari e due astenuti. Al Senato, circa due settimane dopo, i numeri erano stati simili (214 sì e 35 no, molti assenti e Movimento in gran parte favorevole).
Da questo punto di vista, quindi, ciò che ha detto il ministro Crosetto è vero: "Fino a oggi ogni cosa che è partita dall'Italia, e che partirà nelle prossime settimane e mesi dall'Italia, per essere consegnata all'Ucraina, viene fatta da questo governo in esecuzione di scelte prese dal precedente governo", ha sostenuto il ministro della Difesa, "quello dove Conte rappresentava il principale partito di maggioranza".
Crosetto ha concluso che "quindi, ogni critica su cosa succede adesso, Conte dovrebbe rivolgerla a se stesso". Nel dibattito alla Camera, invece, il leader del Movimento ha affermato che "il Movimento 5 stelle ha condannato con forza l'invasione russa fin dal primo colpo, sostenendo la necessità di un sostegno militare", che era ritenuto "necessario per arginare l'iniziale asimmetria delle forze in campo, per garantire alla popolazione ucraina il diritto alla legittima difesa". Ma oggi, ha concluso Conte, "questa non può più essere la soluzione".