Ucraina, Casa Bianca cauta su missili. Letta e Calenda: “Siamo con la Polonia”
Le notizie che arrivano dalla Polonia, dove due missili russi sarebbero caduti subito oltre il confine con l'Ucraina, si stanno rincorrendo in tutto il mondo. La Casa Bianca al momento lascia filtrare prudenza, poiché è necessario – soprattutto in una fase così delicata – capire cosa sia realmente successo nel villaggio polacco di Przewodów, dove sono morte due persone. Si sta già discutendo dell'articolo 5 del trattato Nato, che prevede la difesa di un Paese membro sotto attacco da parte di tutti gli altri, ma nel frattempo arrivano le prime reazioni da parte della politica italiana: "A fianco dei nostri amici polacchi in questo momento drammatico, carico di tensione e di paure – twitta il segretario del Pd Enrico Letta – Quel che succede alla Polonia succede a noi".
"La follia russa generata dalle pesanti sconfitte continua – rilancia il leader di Azione e del Terzo polo, Carlo Calenda, sempre su Twitter – Siamo con la Polonia, con l’Ucraina e con la NATO. La Russia deve trovare davanti a se un fronte compatto. I dittatori non si fermano con le carezze e gli appelli alla pace". L'ultimo riferimento, ovviamente, è alle manifestazioni che si sono tenute a Roma e non solo, sempre aspramente criticate da Calenda.
Il ministro della Difesa Guido Crosetto, intanto, fa sapere che è appena rientrato da Bruxelles ed è in costante contatto con il Capo di Stato Maggiore della Difesa, la sala Operativa del Comando di Vertice Interforze (Covi) e con i ministri omologhi dei principali Paesi Alleati della Nato.
"La Farnesina segue, con la massima attenzione, in costante contatto con la Difesa, con i Paesi europei e con gli alleati della Nato gli sviluppi della situazione in Polonia. Le mie condoglianze alle famiglie delle vittime. Sono vicino al popolo polacco", scrive il ministro degli Esteri Antonio Tajani su Twitter.
Nessuna reazione, invece, arriva al momento dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, né dagli altri leader del centrodestra. Stesso discorso per quanto riguarda il Movimento 5 Stelle e il presidente grillino Giuseppe Conte, tra i maggiori promotori di quella manifestazione a cui fa criticamente riferimento Calenda.