Uccisione Soleimani, parla Di Maio: “Uso della forza non porta da nessuna parte, Ue sia unita”
Nel giorno in cui migliaia di persone partecipano a Baghdad al primo corteo funebre per Qassem Soleimani, uomo chiave per la reggenza e gli interssi iraniani in Iraq e in Medio Oriente, parla anche il nostro ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Il capo politico del Movimento 5 stelle sceglie i suoi canali social per un messaggio prudente e cauto, che restituisce la sorpresa per una mossa unilaterale del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che rischia di amplificare il caos nella regione e di avere conseguenze molto gravi nel breve e medio periodo. Il governo italiano, spiega Di Maio, è "al lavoro sugli ultimi sviluppi" e continua a ritenere che la priorità sia quella della lotta al sedicente Stato islamico, ancora non sconfitto del tutto.
Il pensiero del ministro degli Esteri, dunque, è prima di tutto rivolto alla lotta al terrorismo islamista: "Ci sono nostri militari che sono stati gravemente feriti o sono morti per combattere Daesh, in ogni sua forma. Uomini e donne in uniforme che rischiano la vita per garantire la nostra sicurezza. Il nostro pensiero va al loro operato e alla loro incolumità".
Non c'è una formale condanna della mossa di Trump nelle parole di Di Maio, anche se c'è la consapevolezza che "l'uso della forza non ha mai portato da nessuna parte. Al contrario, ha sempre provocato ulteriore destabilizzazione ed effetti devastanti sia sul piano umanitario, sia su quello migratorio". Il punto, aggiunge Di Maio, è che ora l'Europa deve parlare con una voce sola e le istituzioni internazionali devono far sentire il loro peso: "Se vogliamo essere davvero incisivi, l’Unione Europea deve saper parlare con una sola voce. Ed è per questo che ho apprezzato l’invito alla moderazione e alla de-escalation dell’alto rappresentante Ue, Josep Borrell."
Ecco il post del ministro degli Esteri: