Tutto quello che devi sapere per smentire le bufale sul vaccino di un No Vax
Il vaccino contro il coronavirus non è sicuro perché è stato approvato troppo velocemente. Il vaccino comunque è inutile perché il virus è già mutato. E modifica il patrimonio genetico di chi riceve il farmaco. Queste sono solo alcune delle fake news che abbiamo letto in queste settimane, con l'avvio della campagna di vaccinazione contro il Sars-Cov-2. I negazionisti, sin dallo scoppio dell'emergenza, non solo hanno minimizzato la gravità dell'infezione, ma sono arrivati ad affermare che lo stesso virus non esistesse, scendendo in piazza contro quella che hanno chiamato una "dittatura sanitaria". Diffondendo al tempo stesso una numerosa quantità di bufale che ora si stanno concentrando sul vaccino. E che sempre più esperti e autorità scientifiche si trovano a dover smentire. Abbiamo messo insieme le precisazioni e i chiarimenti di Aifa, Iss e ministero della Salute: proviamo ora a fare un po' di debunking.
"Il vaccino contro il coronavirus è stato preparato troppo in fretta e non è sicuro"
Falso. I vaccini sono sicuri. Prima di approvarli, infatti, le autorità competenti ne hanno verificato i requisiti di qualità e sicurezza. In altre parole, prima di ricevere il via libera all'utilizzo, i vaccini hanno dovuto superare delle prove che ne hanno testato l'efficacia e la sicurezza. Per l'Europa è stata l'Ema, l'Agenzia europea del farmaco, a dare l'ok al vaccino prodotto da Pfizer-BionTech, di cui sono già state somministrate le prime dosi.
Non è nemmeno vero che i vaccini contro il Sars-Cov-2 siano stati preparati troppo frettolosamente. Gli studi sono infatti iniziati nella primavera del 2020: "Sono durati pochi mesi rispetto ai tempi abituali, ma hanno visto la partecipazione di un numero assai elevato di persone: dieci volte superiore agli standard degli studi analoghi per lo sviluppo dei vaccini", puntualizza l'Aifa. Spiegando che proprio per questo motivo gli studi condotti sono stati sufficienti per dimostrare che il vaccino è tanto efficace quanto sicuro. Non è però stata saltata alcuna delle regolari fasi di verifica. I tempi sono stati inoltre abbreviati grazie a precedenti ricerche condotte sui vaccini RNA. Ma non solo: anche grazie alle grandi risorse, sia in termini umani che economici, messe a disposizione. Inoltre le agenzie regolatorie hanno valutato mano a mano i risultati ottenuti, e non al termine degli studi come solitamente si usa: un altro passaggio che ha permesso di risparmiare anni sui tempi di approvazione.
"Il vaccino è inutile perché il virus è già mutato"
Falso. "I virus a RNA come SARS-CoV-2 sono soggetti a frequenti mutazioni, la maggioranza delle quali non altera significativamente l’assetto e le componenti del virus", sottolinea l'Aifa, spiegando che quest'anno diverse varianti sono state segnalate, ma queste non hanno alterato il comportamento naturale del virus. Il ministero aggiunge inoltre che non c'è alcuna evidenza al momento che la mutazione registrata ad esempio nel Regno Unito possa compromettere l'efficacia della vaccinazione, dal momento che questi farmaci determinano la formazione di una risposta immunitaria contro molti frammenti della cosiddetta proteina Spike. Cioè quella prodotta dal virus per attaccarsi alle cellule dell'organismo e poi infettarle. "Quindi anche se ci fosse stata una mutazione in alcuni frammenti della proteina Spike è improbabile che possa essere sufficiente a rendere il vaccino inefficace", si legge ancora tra i chiarimenti dell'Iss.
"Il vaccino non serve perché l'immunità dura solo poche settimane"
Falso. La protezione indotta dal vaccino, in base a quanto emerso dalle sperimentazioni, durerà alcuni mesi. Le conoscenze che abbiamo sugli altri tipi di coronavirus ci indicano che l'immunità dovrebbe durare dai 9 ai 12 mesi. Ma solo quando il vaccino verrà somministrato ad ampie fasce di popolazione sarà possibile verificare se l'immunità durerà un anno, come accade ad esempio con l'influenza, o anche più anni. In quel momento si capirà anche se sarà necessario sottoporsi a richiami.
"Il vaccino è pericoloso perché modifica il patrimonio genetico"
Falso. Un'altra bufala è quella per cui il vaccino a Rna sia pericoloso in quanto modifichi il codice genetico. Ma, come spiega l'Iss il compito dell'mRna è solamente quello di trasportare le "istruzioni per la produzione di proteine da una parte all'altra della cellula". Motivo per cui viene appunto detto Rna messaggero. Nel caso del vaccino contro il coronavirus, ciò che viene trasportato è il pacchetto di istruzioni per la produzione della proteina Spike che, come già detto, il Sars-Cov-2 utilizza per attaccarsi alle cellule e infettarle. Nulla quindi che abbia a che fare con mutazioni del Dna di chi riceve il farmaco. Inoltre, aggiunge l'Aifa, l'mRna si degrada naturalmente pochi giorni dopo essere iniettato.
"Dai primi vaccini sono state riscontrare gravi reazioni avverse"
Falso. Non è vero che i vaccini contro il coronavirus approvati provochino gravi reazioni avverse a chi li riceve. L'Aifa spiega che le reazioni avverse che si sono riscontrate più frequentemente dopo aver somministrato il vaccino Pfizer-BionTech sono state lievi e si sono risolte entro pochi giorni. Tra queste ci sono dolore e gonfiore nel punto dove si è effettuata la puntura, stanchezza, mal di testa, dolori muscolari, brividi e febbre. "L’unica reazione avversa severa più frequente nei vaccinati che nel gruppo placebo è stato l’ingrossamento delle ghiandole linfatiche. Si tratta, comunque, di una patologia benigna che guarisce da sola", aggiunge l'Agenzia.
"I vaccini costano tanto e potranno vaccinarsi solo i ricchi"
Falso. L'ultima (tra le principali) fake news che stanno circolando in rete sui vaccini contro il coronavirus è quella secondo cui questi saranno costosissimi e pertanto accessibili solo alle persone più ricche. Ma non è così, in quanto in Italia i vaccini saranno gratuiti per tutti. Ci saranno tempi diversi per differenti categorie di popolazione, ma la vaccinazione sarà offerta a tutti.
Non è nemmeno vero che l'Italia non abbia acquistato sufficienti dosi. L'Iss sottolinea che l'Italia, con l'Unione europea, sia stata tra i primi a stringere accordi per l'acquisto dei vaccini. Tutti quelli autorizzati dall'Ema saranno disponibili nel nostro Paese. Tramite i contratti firmati dall'Ue, il governo italiano ha prenotato l'acquisto di oltre 200 milioni di dosi di vaccini prodotti da sei farmaceutiche diverse.