“Tutti i confini esterni dell’Unione europea vanno difesi”, dice Giorgia Meloni
Tutti i confini esterni dell'Unione europea vanno difesi. Lo ha detto Giorgia Meloni, in conferenza stampa con il Cancelliere austriaco Karl Nehammer, ricevuto oggi a Palazzo Chigi. Il tema delle migrazioni è stato al centro del colloquio tra i due e la presidente del Consiglio ha sottolineato che sia Italia che Austria "soffrono entrambe la grande pressione dei flussi migratori" e quindi "collaborano e intendono collaborare ancor di più".
L'appuntamento è per giugno, quando la questione sarà al centro del prossimo Consiglio europeo. "Bruxelles è chiamata a presentare un cambio di paradigma che abbiamo chiesto insieme. Serve una gestione dei flussi che presti attenzione a tutte le rotte, compresa quella marittima. Tutti i confini esterni europei vanno difesi", ha aggiunto Meloni. Per poi proseguire: "Con l'Austria è essenziale una collaborazione assidua sia quella bilaterale sia nel consesso europeo: spesso stessa linea, stessa visione. S'è creato un feeling del quale sono molto contenta".
Meloni e Nehammer hanno anche parlato della riforma del Patto di stabilità, al centro del dibattito europeo dopo che la Commissione ha presentato la sua proposta di revisione. L'Italia non ha nascosto il suo scetticismo e anche la leader di Fratelli d'Italia, in conferenza stampa, ha ribadito come lo scenario geopolitico sia cambiato con la pandemia e la guerra in Ucraina e che sia impossibile non tenerne conto nel stabilire le nuove regole: "L'Europa deve lavorare per garantire la sicurezza anche in ambito economico. La guerra e il Covid hanno modificato lo scenario geopolitico ed economico, e questo non può non essere tenuto in considerazione nel momento in cui si discute del Patto di Stabilità", ha detto.
Per poi ribadire come sarebbe miope non prendere in considerazione, nelle nuove regole sul rapporto tra deficit e Pil, gli investimenti legati a questi due temi: "L'Ue si è data grandi obiettivi, la transizione ambientale e digitale, anche il sostegno all'Ucraina, e rispetto alla proposta della Commissione penso non si possano non tenere in considerazione gli investimenti necessari a perseguire queste strategie. Sarebbe una scelta miope, mentre andiamo verso la transizione verde e digitale, non tenere conto di queste priorità nel calcolo del rapporto deficit-pil e nelle nuove regole di governance".
Infine, proprio sulla guerra, Meloni ha concluso affermando che sia Roma che Vienna stiano scommettendo sulla vittoria di Kiev. "È una delle nostre priorità. Auspichiamo un futuro di pace e amicizia per il continente europeo".