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Covid 19

Tutti gli obblighi vaccinali che sono stati disposti in Italia fino ad ora

In Italia l’obbligo vaccinale contro altre malattie è stato introdotto in altri periodi della nostra storia. Mentre si ragiona di estendere l’obbligo del vaccino anti Covid ad altre categorie, il professor Sabino Cassese ricorda l’esistenza di leggi varate nel 1939, 1963, 1966, 1991 e nel 2017, che hanno già permesso di proteggere la popolazione.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il governo con l'ultimo decreto Covid ha introdotto ulteriori restrizioni, che riguardano in particolare il green pass, che dal prossimo 6 agosto diventerà obbligatorio in molti luoghi pubblici. L'obbiettivo di convincere gli indecisi sembra essere stato centrato, dopo il boom di prenotazioni che si è registrato negli ultimi giorni. Ma se questo non dovesse bastare il governo potrebbe pensare anche di introdurre un vero e proprio obbligo vaccinale per tutti, alla luce anche del moltiplicarsi delle proteste di piazza dei No Vax, che non hanno intenzione di immunizzarsi.

Per il momento in molti nella maggioranza spingono per estendere l'obbligo vaccinale già previsto per i sanitari anche al personale docente e non docente della scuola. Forza Italia ha anche presentato un ddl per chiederlo, ma l'obbligo di vaccinazione per gli insegnanti non è stato per il momento inserito nell'ultimo provvedimento. Il ministro della PA Renato Brunetta ha proposto invece di rendere il vaccino obbligatorio per legge anche ad altri settori, e cioè a chi fa front office nella pubblica amministrazione e a chi lavora nei servizi pubblici.

Ma è possibile imporre le vaccinazioni obbligatorie per tutti? Per il giurista Sabino Cassese, presidente emerito della Corte Cotituzionale "La Costituzione dispone che possono essere introdotti trattamenti sanitari obbligatori, ponendo un solo limite: quello di farlo per legge. Quindi, richiede un intervento del Parlamento. Inoltre, la Costituzione stabilisce che la Repubblica tutela la salute, aggiungendo che lo fa sia per tutelare un diritto dell’individuo, sia per assicurare un interesse della collettività. La conseguenza di queste due disposizioni è molto chiara. Possono essere disposti trattamenti sanitari obbligatori. La corte costituzionale ha aggiunto che la legge che li dispone deve essere non discriminatoria e proporzionata", ha spiegato in un'intervista a ‘Il dubbio'.

Quali sono i vaccini obbligatori

Il professore ha tra l'altro ricordato che esistono già leggi del 1939, 1963, 1966, 1991 e 2017 che obbligano i cittadini a sottoporsi a vaccini di tipo diverso. Inoltre, ha ricordato Cassese, "le persone in età pediatrica, da zero a 16 anni, sono già soggetti a un obbligo vaccinale. Questo obbligo riguarda ben 10 vaccinazioni".

Cassese ricorda poi come malattie una volta epidemiche, come la poliomielite e il morbillo, siano state "quasi completamente sradicate, non solo in Italia, grazie a vaccinazioni obbligatorie, fatte a tappeto perché solo la copertura vaccinale a tappeto può assicurare quell’interesse della collettività di cui parla la Costituzione".

Nel 1939 infatti fu resa obbligatoria la vaccinazione contro la difterite, entro i primi due anni di vita; poi fu il turno del vaccino contro la poliomielite (1966), il tetano (introdotto nel 1963, con la legge 292, modificata poi dalla legge 20 marzo 1968) e l’epatite B (1991). Il sito dell'Istituto superiore di Sanità ricorda poi come l'obbligo di vaccinare contro il vaiolo tutti i nuovi nati sia stato sospeso nel 1977 e abolito nel 1981. Poi la legge n. 119/2017 ha ribadito l’obbligatorietà delle seguenti vaccinazioni per i minori di età compresa tra 0 e 16 anni, (quindi a partire dai nati del 2001): anti-poliomielitica; anti-difterica; anti-tetanica; anti-epatite B; anti-pertosse; anti Haemophilus Influenzale tipo B; anti-morbillo; anti-rosolia; anti-parotite; anti-varicella (dai nati nel 2017)

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