Tutti gli esclusi dal bonus 200 euro: le categorie che non riceveranno l’aiuto e perché
Sono 31 milioni e mezzo gli italiani che hanno diritto al bonus 200 euro varato dal governo con il decreto Aiuti, ma c'è chi è rimasto fuori anche questa volta. E non si tratta solo di chi non ne ha bisogno. I 200 euro – che arriveranno con tempistiche diverse e modalità diverse a lavoratori e pensionati che guadagnano meno di 35mila euro l'anno – serviranno a contrastare l'inflazione galoppante, o almeno così è nei piani del governo. Se abbiamo visto quando arriverà il bonus ai pensionati, il calendario dei pagamenti per tutte le categorie e come richiederlo sul portale dell'Inps, ora l'attenzione cade inevitabilmente sulla platea degli esclusi. Ed è particolarmente gremita.
A chiedere di intervenire sono stati i sindacati confederali – Cgil, Cisl e Uil – due giorni fa, quando il decreto Aiuti era ancora modificabile. Oggi, con la fiducia approvata alla Camera, il testo passerà senza modifiche – blindato, come si dice – direttamente al Senato dopo il voto finale di lunedì. Insomma, niente da fare per quelle che i sindacati hanno individuato come "le categorie più fragili e bisognose". Perciò non hanno diritto al bonus 200 euro:
- i lavoratori precari;
- gli agricoli;
- i lavoratori dello spettacolo che abbiano meno di cinquanta giornate lavorate nel 2021;
- i lavoratori licenziati a giugno e senza contratto a luglio;
- i precari della scuola (qui la spiegazione di cosa è successo);
- i disoccupati che hanno percepito la Naspi fino a maggio;
- tutti i lavoratori con contratti che non prevedono contribuzione, parliamo di stage, tirocini, i lavoratori delle cooperative di tipo B, i dottorandi e assegnisti di ricerca, i lavoratori socialmente utili, i lavoratori autonomi occasionali;
- chi ha l'indennità di accompagnamento.
In più nelle famiglie in cui viene percepito il reddito di cittadinanza è possibile ricevere solo una volta il bonus 200 euro. In qualsiasi altra famiglia in cui due persone lavorano, ad esempio, o uno lavora e uno percepisce la Naspi, il bonus arriva una volta a testa. Un capitolo a parte meritano le famose Partite Iva, per cui è stato finanziato un fondo ad hoc da 500 milioni di euro. Nessuno sa ancora quando e come potranno richiedere il bonus.