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Tutti contro Letta (e Kyenge): “Il reato di clandestinità non si tocca”

Dopo l’apertura di Letta alla cancellazione della Bossi – Fini insorge il Popolo della Libertà: “Ma di che Governo è ministra la Kyenge?”. E Gasparri attacca: “Kyenge ministro inutile”.
A cura di Redazione
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Come era lecito attendersi, è stata davvero immediata la replica degli esponenti del Popolo della Libertà all'apertura di Letta alla cancellazione della legge Bossi – Fini in tema di immigrazione (che seguiva la polemica del ministro Kyenge sulle normative che in particolare determinano il reato di immigrazione clandestina). Dopo la netta chiusura del ministro dell'Interno, nonché vicepremier, Angelino Alfano, sono stati molti gli esponenti del Popolo della Libertà a far sentire la propria voce contro la possibilità di modifiche all'impianto base della Bossi – Fini. Sia falchi che colombe, tra l'altro.

A cominciare dalla nota del portavoce vicario del partito, Anna Maria Bernini, che in una nota scrive: "Il presidente del Consiglio, Enrico Letta, dovrebbe vigilare per una maggiore cautela dei suoi ministri, e lui stesso curarsi di mantenere gli impegni sulla riduzione della pressione fiscale piuttosto che introdurre nel dibattito politico elementi come la modifica della Bossi-Fini, estranei al programma di governo e su cui non c'è l'accordo della maggioranza né degli italiani. Di quale esecutivo ritiene di essere ministro Cecile Kyenge? La titolare dell'Integrazione sbaglia due volte: mandando l'ennesimo messaggio superficiale e pericoloso attraverso il Mediterraneo, di fatto un irresponsabile invito perché nuovi profughi e migranti si consegnino agli scafisti e si mettano in viaggio verso l'Italia, la seconda perché la politica dell'immigrazione è strategica, centrale, e non consente fughe in avanti verso maggioranze diverse da quelle che reggono il governo".

Duro anche Maurizio Gasparri, che consigli a Letta di "ascoltare chi ne sa più di lui in materia di immigrazione" e di non cedere alla demagogia di qualche inutile ministro che vuole smantellare la Bossi – Fini: "Pretenda piuttosto un aiuto concreto dell'Europa. Quanto al reato di immigrazione clandestina è evidente che il blitz in Commissione al Senato è stata una follia e una presa di posizione assurda presto sconfessata". Chiude Maurizio Lupi, più conciliante nei toni, ma ugualmente netto nella sostanza: "Il reato di clandestinità dal mio punto di vista è un reato che un Paese deve sancire e affermare. Al ministro Kyenge dico: stia sulle posizioni del presidente del Consiglio".

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