Tutti contro Berlusconi, da Calenda a Toti: le parole del leader di Forza Italia su armi e Russia
Si è ripreso dagli acciacchi fisici e dalla delusione Quirinale, è partito per Napoli dove tra poche ore chiuderà la convention del partito e nell'arco di una giornata è riuscito a regalare una decina di titoli ai giornalisti. Ma anche a far arrabbiare qualcuno. Silvio Berlusconi è tornato in campo. Lo dice lui stesso. Dopo un paio d'anni nell'ombra, dovuti principalmente agli strascichi del Covid che hanno colpito duramente l'ex presidente del Consiglio, Berlusconi rilancia e si rilancia, a un anno dalle prossime elezioni politiche in cui Forza Italia vuole essere l'ago della bilancia nel centrodestra che – senza di loro, dice – sarebbe "destra destra".
Non sono passate inosservate, però, le dichiarazioni di Berlusconi sulla guerra in Ucraina e soprattutto quelle sull'invio di armi. Già in settimana aveva fatto capire che la linea era cambiata, ma ieri ha rincarato la dose: "Io dico che inviare armi significa essere cobelligeranti, essere anche noi in guerra – ha detto dopo il pranzo a Napoli – Cerchiamo di far finire in fretta questa guerra. Se dovessimo inviare armi, sarebbe meglio non farne tanta pubblicità". Il malumore è cominciato a serpeggiare subito tra i suoi, ma uno dei pochi a parlare è Elio Vito, che ha twittato: "Con queste dichiarazioni su Putin, sul basta armi all’Ucraina, l’Italia che sarebbe in guerra, l’Ucraina che deve accettare le condizioni di Putin, Berlusconi ha rotto il ca@@o".
Prima ancora sono andati all'attacco anche Giovanni Toti – ex Forza Italia, oggi in Coraggio Italia ma sempre nella coalizione di centrodestra – e Carlo Calenda: "Mandare armi ad un popolo invaso è cobelligeranza? – ha twittato il presidente della Liguria – ‘L’Ue convinca Kiev ad accettare richieste della Russia'. Presidente Berlusconi, spero di non aver capito le sue parole o che sia stato frainteso". Durissimo il leader di Azione: "E qui siamo oltre Salvini. Possibile che questo paese non riesca ad avere un centro destra normale?".
Questa nuova linea di Forza Italia sulla guerra in Ucraina, che chiede a Kiev di ascoltare le richieste di Putin e critica l'invio di armi agli aggrediti, non sembra essere particolarmente accettata dentro il partito. Pochi giorni fa la ministra Gelmini ha rilasciato un'intervista al Corriere dicendo di non riconoscere più Berlusconi. Altre dichiarazioni critiche ufficiali non se ne registrano. Certo è, però, che le parole di ieri non sono piaciute. Tanto che in serata è arrivata una nota in cui il leader di Forza Italia fa un passo indietro: "La posizione del presidente Berlusconi e di Forza Italia non è cambiata ed è perfettamente in linea con quella del Ppe, dell'Europa e dell'Alleanza atlantica – si legge – In questo quadro l'invio di armi come strumento difensivo a Kiev è doveroso, l'enfasi propagandistica come ogni atteggiamento provocatorio non fa altro che allontanare la conclusione di questo conflitto". E ancora: "Occorrono equilibrio e fermezza e riservatezza, solo così si potrà ottenere dai russi una soluzione diplomatica accettabile". Ma "non è pensabile immaginare un nuovo equilibrio in Europa orientale senza o contro Mosca, come non è pensabile che tale equilibrio si basi sul fatto compiuto, sulla conquista militare, sulla occupazione di Paesi liberi e sovrani che hanno tutto il diritto di tutelare la loro libertà con ogni mezzo necessario".