Tutte le novità sulle tasse nel 2024 con il decreto Milleproroghe del governo Meloni
Il decreto Milleproroghe è arrivato alla Camera e il testo è già praticamente definitivo: il governo Meloni ha posto la questione di fiducia sul provvedimento, che sarà votata il 19 febbraio. Dopodiché si passerà al Senato, ma visti i tempi stretti non ci potranno essere ulteriori modifiche. Perciò si può già dire che con il decreto ci saranno alcune novità significative in campo fiscale. Innanzitutto, saranno riaperti i termini per il pagamento delle rate della rottamazione quater, e anche per il ravvedimento sulla dichiarazione dei redditi dello scorso anno. In più, tornerà l'esenzione Irpef per gli agricoltori che era stata cancellata a dicembre.
Nuove scadenze per la rottamazione delle cartelle, mancano 5 miliardi di euro
Per quanto riguarda la rottamazione quater, non si parla di una nuova scadenza per aderire, ma solo per pagare le rate dovute da parte di chi ha già preso parte all'iniziativa. La rottamazione prevede di pagare i debiti pendenti con l'Agenzia delle Entrate, risalenti al periodo dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022, ‘rottamando' così le cartelle esattoriali. Il vantaggio è che si può pagare solo l'importo dovuto, senza interessi di mora, né sanzioni, né aggio. E in più, appunto, a rate.
La prima rata era dovuta entro il 31 ottobre 2023, la seconda entro il 30 novembre, ma entrambe erano già state prorogate fino al 18 dicembre. In più, la terza rata avrebbe dovuto essere pagata entro il 28 febbraio di quest'anno. Ora invece tutte quante potranno essere versate entro il 15 marzo 2024, anche quelle dell'anno scorso teoricamente già scadute. Così, chi aveva aderito alla rottamazione ma poi non ha pagato, potrà rimettersi in regola.
Il motivo di questa proroga è chiaro. Sugli 11,9 miliardi che avrebbero dovuto arrivare allo Stato con la rottamazione quater, finora ne sono stati incassati solo 6,8. Significa che mancano 5,4 miliardi di euro da persone che non hanno pagato in tempo le prime due rate previste: poco meno della metà del totale. Resta da vedere se questi contribuenti saranno in grado di recuperare ben tre rate entro il 15 marzo, e se quindi ci sarà un guadagno per lo Stato con questo nuovo prolungamento dei termini.
Nuovo ravvedimento per chi non ha dichiarato tutti i redditi
C'è anche un'altra misura fiscale che si riaprirà fino a marzo: il ravvedimento speciale. Questo è rivolto alle persone che hanno presentato una dichiarazione dei redditi, ma incompleta. Insomma, chi non ha dichiarato tutti i redditi che doveva. Il vantaggio dell'aderire al ravvedimento è che le sanzioni previste saranno ridotte a un diciottesimo.
Con il decreto Milleproroghe sarà possibile farlo fino al 31 marzo 2024. Il ravvedimento potrà riguardare i redditi del 2022, quelli che sono stati inseriti nella dichiarazione presentata lo scorso anno. Entro la stessa data chi aderisce dovrà pagare la somma prevista: potrà farlo in una sola rata, oppure in quattro rate nel corso dell'anno. La prima andrà versata entro il 31 marzo, poi entro il 300 giugno, il 30 settembre e il 20 dicembre.
Torna l'esenzione Irpef per gli agricoltori, in forma ridotta
Infine, ritorna in parte l'esenzione Irpef per gli agricoltori. Fino all'anno scorso, i redditi agrari e dominicali erano esclusi dal calcolo dell'imposta sul reddito. Quest'anno invece il governo Meloni aveva cancellato del tutto questa agevolazione. Anche in seguito alle proteste dei trattori che si sono scatenate nelle scorse settimane, c'è stata una marcia indietro. Così, la misura è cambiata: i redditi saranno esenti fino a 10mila euro, mentre tra i 10mila e i 15mila euro l'importo da pagare sarà dimezzato. Per riportare in vigore questa agevolazione, lo Stato pagherà 220 milioni di euro quest'anno. Saranno agevolate circa nove aziende agricole su dieci.