Tutte le gaffe di Calderoli, dall’Islam al Papa fino ai meridionali
C'è chi la chiama provocazione, boutade. Ma Roberto Calderoli da Bergamo, medico odontoiatra, già ministro delle Riforme istituzionali nel governo Berlusconi II, attuale vicepresidente del Senato della Repubblica italiana nonché coordinatore delle segreterie nazionali della Lega Nord, non è nuovo alle sparate a sfondo razziale. L'ultima in ordine di tempo è quella contro il ministro Cecilie Kyenge, paragonata «ad un orango». Ma scorrendo le sue dichiarazioni nel corso degli anni se ne trovano, se possibile, anche di peggiori. Calderoli ha attaccato praticamente tutti, tranne Silvio Berlusconi e Umberto Bossi, rischiando di creare anche importanti incidenti diplomatici. Esempio? Correva l'anno 2006, quando l'odontoiatra leghista si presentò in tv con una maglietta che aveva impressa una vignetta contro Maometto del fumettista danese nel mirino dell'Islam. Una provocazione che stava per far entrare di diritto l'Italia nelle nazioni messe “all'indice” dai fondamentalisti islamici. La sortita costò a Calderoli il postoda ministro delle Riforme, dopo la dura reazione del governo libico di Gheddafi, legato a doppio filo con Berlusconi.
È l'Islam il grande nemico del corpulento uomo politico bergamasco: “Non è una civiltà” dichiara nel 2007 quando si esamina il decreto antiterrorismo, attirandosi gli strali della sinistra e della destra di Gianfranco Fini e Alleanza Nazionale. A muso duro contro uno dei fondatori di Forza Italia, l'allora ministro dell'Interno Beppe Pisanu, Calderoli gli contesta di non avere il pugno duro con i migranti nel caso delle proteste contro la chiusura della moschea di Viale Jenner a Milano. Chiede, Calderoli, che le motovedette della Marina militare possano sparare sulle carrette del mare che si avvicinano cariche di clandestine alle coste anziché prestare soccorso. “L'Islam moderato è una chimera”, dice. E gli immigrati li definisce “bingo bongo”. Sempre su questo fronte, si registra anche la sortita del “Maiale day”. Siccome le carni suine sono cibo proibito dal Corano, Roberto Calderoli propone di indire una sagra alimentare a base di maiale per scoraggiare la costruzione di nuove moschee in Italia. Al maiale Calderoli è particolarmente legato: è lui a definire, intervistato da Enrico Mentana, “una porcata” la legge elettorale che nel 2005 ha modificato il sistema elettorale italiano, tanto che il politologo Giovanni Sartori proprio mutuando questa definizione battezza la norma come “legge Porcellum”.
E se contro gli islamici la veemenza è tale, non va meglio contro i meridionali italiani: quando Franca Ciampi, moglie dell'allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi dice che “la gente del Sud è più buona ed intelligente” Calderoli quasi impazzisce e chiede a mezzo stampa una rettifica formale del Quirinale. Quella frase, secondo lui “sarebbe razzista nei confronti del resto della popolazione”. Ironizza su Papa Joseph Ratzinger definendolo “Crautus I” in virtù della sua origine tedesca. Invoca taglia su Unabomber, pene di morte e castrazione chimica, chiede lo stato di guerra contro il terrorismo irakeno. Nonostante ciò Calderoli resta sulla cresta dell'onda: a lui, abituato a emozioni forti, col giardino di casa abitato da tigri e lupi (tutto vero, confermato dal diretto interessato) le indignazioni della politica e le richieste di dimissioni finora hanno quasi sempre fatto un baffo.